Guerra santa contro i turchi by Marco Pellegrini

Guerra santa contro i turchi by Marco Pellegrini

autore:Marco Pellegrini [Pellegrini, Marco]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Storia, Biblioteca storica
ISBN: 9788815326201
editore: Società editrice il Mulino, Spa
pubblicato: 2015-07-14T22:00:00+00:00


2. Affondo sul mare. Barbarossa ammiraglio del sultano

Una volta avuta la certezza che l’esercito di Solimano aveva sgomberato il territorio austriaco, il 23 settembre 1532 Carlo V compì il trionfale ingresso in una Vienna esultante per la scampata sofferenza di un nuovo assedio, dopo quello del 1529. La folla che lo acclamò quale campione della lotta dell’Europa cristiana contro i turchi gli fece assaporare uno dei più inebrianti momenti di gloria dell’intera sua esistenza. Nell’intimo egli vi cercò il preannuncio di ancor più sostanziali progressi verso l’attuazione del suo sogno neocrociato, mentre sul piano pubblico il suo comportamento si fece particolarmente sorvegliato. Cercando di avvicinarsi al prototipo del condottiero della respublica christiana che avrebbe voluto impersonare, Carlo esibì una sobrietà conforme alle circostanze ed evitò di indulgere ai piaceri, soprattutto a quelli della tavola cui era incline in modo sregolato. Alternando i calcoli alle preghiere, dentro di sé riprese a vagliare i modi con cui raddoppiare il successo, ponendo finalmente mano alla spedizione in Barberia che per troppo tempo aveva dovuto procrastinare.

Urgeva pertanto il ritorno in Italia. Dopo il tripudio dei festeggiamenti, Carlo si mise in marcia verso sud, riattraversando quelle regioni austriache che si erano coperte di onore nel recente cimento contro l’invasore ottomano. Guadagnata rapidamente Bologna, vi ritrovò papa Clemente VII e i delegati delle potenze italiane: a costoro aveva dato appuntamento per intavolare la definizione di un nuovo accordo multilaterale che avrebbe preso la forma di una lega generale fra il sacro romano imperatore e tutti gli stati d’Italia, compresa la sede apostolica. Il singolare espediente si impose come necessario già poco tempo dopo l’incoronazione del febbraio 1530. Non ci volle molto perché il clima di ossequio apparentemente unanime all’autorità dell’Asburgo svanisse come neve al sole, lasciando il posto ai dissapori di sempre. Con la redazione di uno specifico trattato di alleanza, l’Asburgo volle premunirsi contro le oscillazioni di coloro che a parole si erano dichiarati suoi amici e subalterni. Interessante osservare che la motivazione ufficiale di questa lega, diretta a regolamentare le implicazioni pratiche della fedeltà che i signori d’Italia avevano giurato all’imperatore, fu addotta nella necessità di apprestare una difesa comune della penisola davanti al pericolo di un’invasione turca[12].

Rinsaldato tra il dicembre 1532 e il febbraio 1533, l’allineamento degli stati italiani all’Impero consentì alla maestà cesarea di riprendere il controllo del microcosmo peninsulare, per poi adottare nei suoi confronti un contegno più scopertamente autoritario. Un giro di vite che Carlo motivò con la necessità di curare al massimo la convergenza delle forze locali con il suo «grande piano», nel momento in cui esso stava per concretizzarsi nella forma di un’offensiva in grande stile contro la sponda sud del Mediterraneo. I sospetti di slealtà erano del tutto fondati e si appuntavano in modo particolare su Clemente VII, che dietro un ossequio di facciata stava lavorando a rinsaldare i legami con la monarchia francese, spinto da una mescolanza di livore e di arrivismo dinastico. In un empito di insofferenza verso la subalternità cui l’imperatore l’aveva ridotto, il



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