I diritti dell'uomo by Thomas Paine

I diritti dell'uomo by Thomas Paine

autore:Thomas Paine
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Conclusione

La ragione e l’ignoranza, una l’opposto dell’altra, influenzano la grande maggioranza dell’umanità. Se si riesce a diffondere sufficientemente l’una o l’altra in un paese, la macchina del governo funziona alla perfezione. La ragione obbedisce a se stessa; e l’ignoranza si sottomette a qualsiasi cosa le venga imposta.

Le due forme di governo che prevalgono nel mondo sono: primo, il governo per elezione e rappresentanza; secondo, il governo per successione ereditaria.

Il primo è noto in genere con il nome di repubblica; il secondo con quello di monarchia ed aristocrazia.

Queste due forme distinte ed opposte si basano sui distinti ed opposti fondamenti della ragione e dell’ignoranza.

L’esercizio del governo richiede talento e capacità, e questi non possono trasmettersi ereditariamente: perciò è evidente che la successione ereditaria richiede da parte dell’uomo una convinzione che la ragione non può ammettere, e che può sostenersi unicamente sull’ignoranza. Quanta più ignoranza vi è in un paese, tanto più esso è adeguato a questa specie di governo.

Al contrario, in una repubblica ben costituita il governo non richiede all’uomo nessuna convinzione che vada oltre quella ammessa dalla ragione.

L’uomo scorge così la razionalità dell’intero sistema, le sue origini e il suo funzionamento; e poiché esso è tanto più stabile quanto meglio viene compreso, sotto questa forma di governo le facoltà umane raggiungono il massimo sviluppo.

Pertanto, poiché ciascuna di queste forme agisce su una base diversa, l’una muovendosi liberamente con l’aiuto della ragione, l’altra sorretta dall’ignoranza, dobbiamo adesso indagare che cos’è che mette in moto la specie di governo detta governo misto, o, come talvolta è definita comicamente, il governo di questo, di quello e di quell'altro ancora.

La forza che muove questa specie di governo è necessariamente la corruzione. Per quanto imperfette possano essere, nei governi misti, l'elezione e la rappresentanza, esse tuttavia mettono in moto la ragione in misura maggiore di quanto convenga al ramo ereditario; e perciò si rende necessario corrompere la ragione.

La Costituzione mista è un tutto imperfetto, che cementa e salda insieme le parti discordanti per mezzo della corruzione, al fine di agire come un tutto unico. Burke sembra profondamente sdegnato che la Francia, da quando ha deciso per la rivoluzione, non abbia adottato quella che egli definisce «una Costituzione britannica»; e i toni pieni di rimpianto con cui si esprime a questo proposito danno adito al sospetto che alla Costituzione britannica occorresse qualcosa che ne celasse i difetti.

Nei governi misti non vi sono responsabilità: le diverse parti si proteggono a vicenda, cosicché diviene impossibile individuare il responsabile; è la corruzione che aziona il meccanismo e al tempo stesso apre una via di scampo. Quando si accetta la massima che un re non può commettere errori, lo si pone in una condizione di sicurezza assai simile a quella degli idioti e dei pazzi. Quanto alle sue responsabilità, esse sono fuori di questione, e quindi ricadono sul primo ministro, il quale si fa schermo della maggioranza in parlamento, che può sempre manovrare mediante le cariche, le pensioni e la corruzione. Questa maggioranza trova una giustificazione nella medesima autorità con la quale protegge il primo ministro.



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