I geni manipolati di Adamo by Pietro Buffa

I geni manipolati di Adamo by Pietro Buffa

autore:Pietro Buffa
La lingua: ita
Format: azw3, epub, mobi
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


…e le scimmie? Il lento divenire degli scimpanzé

Vogliamo infine ritornare a parlare dei nostri cugini scimpanzé per segnalare un dato che suscita qualche riflessione.

Secondo i paleoantropologi, all’origine della divergenza tra la nostra linea di discendenza e quella degli scimpanzé (circa 6 milioni di anni fa), vi sarebbe un progenitore comune non ancora identificato ma idealmente riconducibile a una creatura dalle caratteristiche molto vicine a quelle di un moderno scimpanzé. In 6 milioni di anni infatti, questi organismi hanno modificato molto poco i propri piani anatomici originali, il proprio volume cerebrale e le proprie abilità, accumulando nel tempo soltanto modesti cambiamenti.

Eppure, circa 2,5 milioni di anni fa, la natura crea i presupposti favorevoli a generare diversità all’interno della linea di discendenza che porterà agli scimpanzé. In Africa equatoriale, il corso del fiume Congo si modifica e i progenitori degli attuali scimpanzé si ritrovano improvvisamente separati in due grandi gruppi ai lati opposti del fiume, senza la possibilità di attraversare questa barriera naturale. Da quel momento, ogni possibilità di accoppiamento tra le rispettive popolazioni neo formate risulta impedito e per i componenti dei due gruppi comincia un processo evolutivo indipendente, in totale isolamento geografico (allopatria).

In ambito bio-evoluzionistico, eventi come questo vengono ritenuti fondamentali per la formazione di nuove specie (speciazione). La popolazione iniziale si trova divisa in popolazioni più piccole ed eventuali mutazioni genetiche, positivamente selezionate dall’ambiente avranno così modo di “affermarsi” con maggiore facilità. Inoltre, l’isolamento fisico che si crea tra le due popolazioni non permette che eventuali nuovi caratteri genetici acquisiti da un gruppo, possano passare nell’altro. Eventuali processi di cambiamento diventano quindi teoricamente più rapidi.

Quello che vogliamo far notare è un fatto singolare: mentre in 2,5 milioni di anni il genere umano fa registrare la sua straordinaria “escalation evolutiva”, accumulando una considerevole successione di cambiamenti a livello morfologico e funzionale, nel medesimo intervallo di tempo e nonostante la condizione di allopatria, la linea di discendenza delle scimmie è rimasta pressoché stabile, proponendo solo modiche variazioni sul tema. Il risultato di questa separazione è la comparsa degli scimpanzé e dei bonobo. Classificati come due specie distinte, scimpanzé (Pan troglodytes) e bonobo (Pan paniscus) risultano tuttavia molto simili tra loro e non esibiscono reali differenze sul piano strutturale e genetico.65 L’enorme differenza tra il rapido divenire del genere umano e la sostanziale costanza delle scimmie antropomorfe è, a nostro avviso, uno dei più interessanti punti di dibattito evoluzionistico.



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