I ribelli dell'Atlantico by Marcus Rediker Peter Linebaugh

autore:Marcus Rediker, Peter Linebaugh [Rediker Marcus, Linebaugh Peter]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 123
editore: Feltrinelli Editore
pubblicato: 2018-02-19T05:00:00+00:00

Marinai

I marinai furono la forza trainante nel ciclo di ribellione, soprattutto in Nordamerica, dove tra il 1765 e il 1776 contribuirono ad assicurare numerose vittorie del movimento contro la Gran Bretagna. Guidarono una serie di rivolte contro l’arruolamento forzato a partire dagli anni quaranta del secolo, inducendo Thomas Paine (in Common Sense) e Thomas Jefferson (nella Dichiarazione d’indipendenza) a presentare questa pratica tra i grandi motivi di rimostranza. La loro lotta nei porti derivava dall’esperienza quotidiana di lavoro in mare, che coniugava la cooperazione coordinata con l’audacia dell’iniziativa. A bordo i marinai combattevano lotte collettive per il cibo, la paga, il lavoro e la disciplina, e nei porti si batterono contro gli arbitri e gli eccessi dell’autorità, solidarizzarono con le difficoltà degli altri e portarono avanti una volontà di collaborazione in nome dell’autodifesa. Come scoprì Henry Laurens, non avevano paura di ricorrere all’azione diretta per raggiungere i loro obiettivi. In questo modo i marinai fecero il loro ingresso negli anni sessanta del Settecento armati delle tradizioni dell’idrarchia. Avrebbero imparato nuove tattiche nell’epoca della Rivoluzione, ma avrebbero anche messo a disposizione il vasto patrimonio di conoscenze che già possedevano.2

Delle conoscenze dei marinai facevano parte i metodi per resistere all’arruolamento coatto. Questa tradizione aveva avuto origine nell’Inghilterra del XIII secolo ed era proseguita, attraverso i Dibattiti di Putney e la Rivoluzione inglese, fino al tardo XVII secolo con l’espansione della Royal Navy e poi nel XVIII con le mobilitazioni belliche sempre più consistenti. Quando, dopo un quarto di secolo di pace, nel 1739 l’Inghilterra dichiarò guerra alla Spagna, i marinai si scontrarono, spesso vittoriosamente, con le pattuglie di arruolamento in ogni porto inglese. Pugni e bastoni volarono anche nei porti americani, ad Antigua, St. Kitts, Barbados e Giamaica, a New York e nel New England.3 I marittimi insorsero a Boston nel 1741, bastonando uno sceriffo e un magistrato che prestavano assistenza alla pattuglia di arruolamento forzato della H.M.S. Portland. L’anno seguente, trecento marinai armati di bastoni, sciabole d’arrembaggio e asce, attaccarono l’ufficiale al comando dell’Astrea e distrussero una chiatta della marina. Si sollevarono altre due volte nel 1745, prima malmenando un altro sceriffo e il comandante della H.M.S. Shirley, poi, sette mesi dopo, scontrandosi con il capitano Forest e la sua H.M.S. Wager, ma perdendo due uomini per opera delle sciabole della pattuglia di arruolamento. Nel 1745 l’ammiraglio Peter Warren ammoniva che i marinai del New England erano imbaldanziti da un’eredità rivoluzionaria: avevano, scriveva, “le più elevate nozioni dei diritti e delle libertà degli inglesi, e in verità sono quasi dei levellers”.4

Negli anni settanta i marinai cominciarono a bruciare le lance con cui le pattuglie di arruolamento scendevano a terra a rapire la gente di mare, tagliando così il loro contatto con le navi da guerra e rendendo più difficile, se non impossibile, il “reclutamento”. Il comandante Charles Knowles nel 1743 scriveva che i vascelli della marina militare che effettuavano gli arruolamenti forzati nei Caraibi “hanno trovato le scialuppe tirate in secco nelle strade e pronte per essere bruciate, i loro capitani

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