Il canto degli angeli (Italian Edition) by Valeria Nitto

Il canto degli angeli (Italian Edition) by Valeria Nitto

autore:Valeria Nitto [Nitto, Valeria]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Les Flâneurs Edizioni
pubblicato: 2021-11-29T04:00:00+00:00


Capitolo 10

L’accordo

Ne avevo abbastanza di tutta la gente che provava a dividerci, così lo portai a casa mia. Lì avremmo potuto stare un po’ per conto nostro senza qualcuno che si mettesse in mezzo.

Una volta arrivati, fui costretta a svegliarlo e a trascinarlo oltre la soglia.

Era stremato, così gli consigliai di riposare. Io, nel frattempo, sarei tornata nel suo appartamento per recuperare qualche indumento. Non poteva rimanere nudo, sebbene l’idea mi allettasse, o indossare i miei vestiti.

Dunque, con una buona dose di determinazione mi mimetizzai come meglio potevo per non dare nell’occhio, raccogliendo i capelli e indossando un ampio berretto.

Avevo da poco svoltato l’angolo quando vidi l’auto fiammante di Gianluca sfrecciare via indemoniata. L’abitazione di Alex era controllata, in attesa di un suo ritorno.

Feci in fretta una volta dentro. Volevo evitare spiacevoli incontri ed era evidente quanto quel luogo fosse tenuto sott’occhio.

Gli avevo sottratto il figlio, il caro amico, il fidanzato promesso. Anche se Alex mi aveva seguito di sua spontanea volontà, chissà quale bizzarra scusa avrebbe potuto trovare per sollevare una qualche accusa contro di me. Mi mancava di sporcare la mia fedina, immacolata come un lenzuolo bianco fresco di bucato.

Stavo raccogliendo alcuni vestiti quando notai uno scatolo di cartone scorticato. Doveva contenere delle scarpe da ginnastica, molto vecchie, considerando il prezzo in lire riportato sul lato destro. Al suo interno, però, trovai ben altro.

Foto. Alcune strappate, altre intatte ma stropicciate. Ritraevano un bambino e una bellissima donna. La riconobbi. Era la madre di Alex e il piccolo doveva essere lui. Nella maggior parte delle foto ridevano, anche se il suo viso era oscurato da un velo di profonda tristezza.

Trovai anche alcune cassette e una vhs.

Non c’era tempo per esaminare nel dettaglio tutto quel materiale, così decisi di portarle con me. Forse Alex si sarebbe incollerito per aver infilato il naso in qualcosa di privato, ma ero pronta a correre il rischio.

Quando rientrai a casa, riposava ancora. Posai tutto ciò che avevo preso vicino al divano e mi appoggiai per rilassarmi.

Non mi ero pentita di aver portato Alex con me. Ciò che avevo visto, alla villa, non mi aveva convinta abbastanza per dirgli addio. Desideravo con tutta me stessa aiutarlo, per fargli vincere la scommessa contro suo padre e per liberarlo dal demone che opprimeva il suo cuore.

Il demone.

Le parole dell’angelo, il mio caro splendente angelo, tornarono a galla nella mia mente: per poterlo aiutare, avrei dovuto rinnovare il mio spirito.

Chiusi gli occhi e mi lasciai vincere dalla stanchezza. Quel maledetto essere che si nutriva del dolore altrui mi apparve poco dopo. Stringeva fra le braccia Alex, sorridendomi beffardo.

Era buio, ogni cosa al suo tocco si spegneva, perdendo per sempre la sua vitalità. Non avrei mai potuto immaginare tutto questo, se il mio dono non me lo avesse mostrato.

A volte pensavo che cosa ne sarebbe stato di me se non avessi incontrato il mio angelo, quel giorno. Avrei continuato a vivere, vinta dalla corrente delle vicissitudini, aspettando inerte che qualcosa cambiasse e desse la svolta che desideravo.

Il mio dono mi aveva salvata, mi aveva resa migliore.



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