Il castello degli scrittori by Uwe Neumahr

Il castello degli scrittori by Uwe Neumahr

autore:Uwe Neumahr [Neumahr, Uwe]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Marsilio
pubblicato: 2023-10-26T16:47:36+00:00


il controinterrogatorio di göring

Non appena fu catturato dai soldati americani alla fine della guerra, Hermann Göring chiese immediatamente di essere condotto dal generale Eisenhower in persona. Sperava che gli americani lo avrebbero accettato come legittimo rappresentante della Germania. Gli permisero di tenere una conferenza stampa, ma le cose andarono diversamente da come aveva previsto: Eisenhower non prese nemmeno in considerazione l’idea di riceverlo. Il governatore militare della zona di occupazione americana considerava Göring alla stregua di un criminale di guerra. Ben presto Göring si ritrovò in una cella a Norimberga, dove poteva rivendicare un ruolo di leadership solo rispetto ai suoi coimputati.

Poco dopo la sua cattura, i medici iniziarono a sottoporlo a una cura disintossicante: Göring non aveva il permesso di assumere più di venti compresse di Paracodin mattino e sera. Il dosaggio dell’oppiaceo venne gradualmente ridotto in modo da essere giustificabile come prescrizione medica. Allo stesso tempo, lo misero a dieta per liberarlo dell’enorme peso in eccesso. In definitiva, Göring era in buone condizioni fisiche quando iniziò il processo. A molti sembrava più vivace e vigile rispetto agli anni precedenti. La maggior parte dei suoi coimputati lo accettò come leader; alcuni, tra cui Hjalmar Schacht e Franz von Papen, tentarono di ignorarlo. Per gli Alleati, Göring era il prigioniero numero uno. La sua posizione sul banco degli imputati costituiva un chiaro indizio a riguardo: nella sua uniforme sbiadita della Luftwaffe, senza insegne di grado, sedeva esternamente in prima fila sul lato del corridoio. Dal suo posto d’angolo godeva di una visuale perfetta, poteva appoggiare il gomito destro su una bassa balaustra e prendere appunti.

Göring, assetato di potere e vanitoso, sapeva come esercitare la sua influenza sui coimputati, secondo le dinamiche del potere che vigevano nel Terzo Reich. Cercò di imporre loro la propria linea di difesa: non dovevano dire nulla che non fosse nello spirito dell’antico sistema, il tribunale non era altro che un’espressione della giustizia dei vincitori. Ne aveva tutto il tempo durante i pasti comuni. In questa occasione poteva dare le sue istruzioni, motivare i volenterosi e punire con disprezzo i dissidenti. Questo comportamento assunse proporzioni tali da spingere il comandante della prigione a isolare Göring dagli altri imputati.

Tanto bravo come attore quanto come manipolatore, era abile nella retorica e aveva la risposta pronta. Ascoltava con attenzione ogni parola che veniva pronunciata in tribunale, replicava con vis polemica, prendeva appunti quando non era sul banco dei testimoni e li inviava al suo avvocato. Göring curò personalmente ampie parti della sua difesa legale. Ammise apertamente l’uso della violenza cieca, il suo coinvolgimento con la Gestapo e il ruolo svolto nel riarmo della Germania. Tuttavia era convinto che non fosse la leadership nazista a essere sotto processo, bensì la Germania stessa. Negava la legittimità del tribunale internazionale, perché molte delle cose di cui era accusato riguardavano questioni di politica interna. Nel complesso, giustificò le proprie azioni con l’amore per la patria e la fedeltà a Hitler. «Anche se non riuscirò a persuadere il tribunale, almeno convincerò il popolo tedesco che tutto ciò che ho fatto era per il Reich tedesco».



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.