Il castello di Vaux-le-Vicomte by Anatole France

Il castello di Vaux-le-Vicomte by Anatole France

autore:Anatole France [France, Anatole]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Classics
ISBN: 9788838921421
Google: ciHEPAAACAAJ
editore: Sellerio editore Palermo
pubblicato: 2006-04-14T22:00:00+00:00


Ce politique renommé

Qui par ses bontés m’a charmé,

Ce judicieux, ce grand homme

Que monseigneur foucquet on nomme,

Si généreux, si libéral,

N’est plus procureur général

Une autre prudente cervelle

Que monsieur Harlay on appelle,

En a par sa démission

Maintenant la possession74.

Per un eccesso di prudenza e per meglio anestetizzarlo Luigi XIV accettò di partecipare alla festa che Foucquet gli offrì nel suo castello.

Da molto tempo - dice madame de La Fayette - il re aveva espresso il desiderio di andare a Vaux, nella superba residenza del sovrintendente; quantunque la prudenza avrebbe dovuto impedire a Foucquet di mostrare al re una casa che sottolineava con chiarezza il cattivo uso delle finanze, e quantunque il re nella sua bontà avrebbe dovuto evitare di andare in casa dell’uomo che stava per rovinare, né l’uno né l’altro esitarono75.

Tutta la corte si recò a Vaux il 17 agosto 166176.

Questa festa esasperò Luigi XIV: «Ah, Madame - disse a sua madre - quando obbligheremo questi individui a restituire il maltolto?». Segni inequivocabili annunciavano la catastrofe prossima. In consiglio il re propose di sopprimere le disposizioni di pagamento in contanti che servivano, come abbiamo detto, a coprire le spese segrete dei sovrintendenti. Il cancelliere appoggiò con forza la proposta. «Io, dunque, non conto più niente!», gridò l’imprudente Foucquet. Si riprese subito e disse che si sarebbero trovati altri mezzi per assicurare le spese segrete dello Stato. «Provvedere», rispose Luigi XIV.

Tuttavia Foucquet, pur privato della toga, restava ancora un pericolo per il re. Bisognava, per ridurne la forza, impadronirsi delle sue piazzeforti in Bretagna. Il prudente re ci pensò e concepì al più presto un abile piano. Siccome mancavano i fondi, si risolse di aumentare la contribuzione delle regioni di recente acquisizione. Questa imposta, designata eufemisticamente col nome di contributo volontario, veniva deliberata dalle assemblee provinciali. La presenza del re parve necessaria per convincere gli Stati di Bretagna a fare un grande sacrificio in denaro e Foucquet stesso consigliò al principe di recarsi a Nantes, dove doveva riunirsi l’assemblea della provincia77.

Foucquet si stava rovinando con le sue stesse mani.

A Nantes ne ebbe il triste presentimento. Soffriva di una febbre intermittente i cui accessi fiaccavano le sue forze. «Perché», disse allora a bassa voce a Brienne, «perché il re va in Bretagna e proprio a Nantes? Non sarà che vuole impadronirsi di Belle-Ile?». E abbattuto, mormorò più volte: «Nantes, Belle-Ile! Nantes, Belle-Ile!». Quando Brienne si congedò, lo abbracciò con le lacrime agli occhi78.

Il re arrivò a Nantes il 1° settembre e si stabilì nel castello.

Foucquet prese alloggio all’altro capo della città, in una casa che comunicava con la Loira attraverso un canale sotterraneo.

Per questa via poteva raggiungere il fiume dove una barca lo aspettava per mettersi in salvo a Belle-Ile.

Convocato dal re, il 5 settembre alle sette del mattino si recò al consiglio che proseguì i suoi lavori sino alle undici. Nel frattempo si era provveduto ad organizzare nei minimi dettagli il suo arresto e la confisca delle sue carte. Al termine del consiglio, il re trattenne ancora Foucquet per discutere di diversi affari. Alla fine lo congedò e Foucquet salì in carrozza.



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