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autore:Unknown
Format: epub
pubblicato: 2023-06-08T00:00:00+00:00


«E te credo, m'avevano sparato a un rene».

«Ecco. E chi t'è venuto a trovare?».

«Per fortuna nessuno».

«Cazzata!». Alberto scolò il vino. «A parte che venne cosa lì... la giornalista, come diavolo si chiama?».

«Sandra».

«Ecco... e non ti aveva fatto piacere qualcuno che ti portasse una bottiglia d'acqua, una carezza?».

Rocco sbottò a ridere. «E da quando mi vai sul romantico?».

«Ho detto carezza ma intendevo qualcosa di più forte».

«In ospedale? Dopo un'operazione? Ma dai!».

«Io sì. Mi feci l'appendicite e poi nel bagno io e la mia fidanzata d'allora... Oh, sia chiaro, pochi movimenti e scelti con molta cura, però...».

«Quanti anni avevi?».

«Ventitré».

«Appunto. A quell'età trombi anche mentre precipiti da un grattacielo. Comunque, sia come sia, scelta per scelta, ti faccio, anzi vi faccio tanti auguri, ma non mi invitate al matrimonio perché la riterrei un'offesa e la fine della nostra, chiamiamola così, amicizia».

«Ricevuto. Ma i soldi per il regalo li devi cacciare».

«Mai detto il contrario. Dimmi che vi serve».

«Un quadro della Dumas».

«Ma vai a cagare, vai!». Ripresero a mangiare.

«Allora una fotografia di Crewdson?».

«Torna a cagare. Potete scegliere fra piccoli elettrodomestici, lenzuola, accappatoi, robe così».

«Ci penseremo... pensa che ridere se ti fossi sposato anche te e l'avessimo fatto tutti e quattro insieme».

«Dov'è il divertimento?».

«Boh, s'incasinava un pochino il sindaco, gli invitati, nessuno faceva il regalo all'altro. Te con la cosa là, la Sandra, e io con la Michela. Forte, no?».

«No».

Arrivò il cameriere. «Volete un dolce?» chiese sparecchiando.

«Io no. Un caffè» rispose Alberto.

«Copia conforme» si aggiunse Rocco.

«Amaro? Rum? Niente?».

«Amaro».

«Io pure».

Il ragazzo sorrise e sparì insieme ai piatti.

«È la prima tecnica che ti insegnano quando fai il cameriere. Devi far ordinare liquidi. Su quelli il ristorante guadagna bene» disse Alberto. «Io quando studiavo lavoravo a un ristorante vicino piazza della Signoria. Oh, facevo ubriacare tutti e il capo mi lasciava sempre un po' di soldi in più».

«Sì. Vero. Si fa venire voglia al cliente elencando liquori e vini. Perché il cliente, magari non ci pensa. Come hai fatto tu per tutta la serata».

«Io?».

«Sì. Per cinque volte hai nominato Sandra fingendo di non ricordarne il nome. E la conosci benissimo, è stata a mangiare a casa tua. Perché?».

Alberto scosse il capo. «Perché che?».

«Perché me la nomini?».

«Rocco, è un caso», e Alberto provò a versarsi l'acqua, ma la bottiglia era vuota. Si girò per cercare il cameriere, che però non era in sala. «Appena viene con gli amari e i caffè gli chiediamo un'altra bottiglia di acqua?».

«Non cambiare discorso». Rocco lo fissava.

«La tua è deformazione professionale. Vedi sempre il complotto, non ti fidi, cerchi l'evidenza, la prova, l'alibi, ma credimi, qui non è così».

«Piantala!».

«Va bene, me l'ha chiesto lei» crollò subito l'anatomopatologo. «L'ho incontrata, abbiamo parlato, mi ha detto se potevo... sondare il terreno».

Rocco prese un respiro profondo e si lasciò andare sullo schienale della sedia. «Io credo che lei provi ancora qualcosa per te» disse Alberto giocherellando con una mollica. «Io poi 'ste cose mica le so fare! Non sono in grado di capire, di parlare. Insomma l'amore non vuole mica discorsi, no? Se si parla troppo d'amore, significa che l'amore non c'è.



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