Il cinema delle meraviglie by Micaela Jary

autore:Micaela Jary [Jary, Micaela]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Giunti
pubblicato: 2021-07-27T22:00:00+00:00

2

«Mi è successo raramente di restare così di stucco» confessò John Fontaine sorridendo.

«Sì.» Lili diede un colpetto alle due scatole piatte che teneva sulle ginocchia. «Mi dispiace molto non essere stata presente quando il comandante della nave caserma le ha consegnato queste bobine.»

«Sicuramente la mia espressione era degna di essere vista.»

Lanciandogli un’occhiata di traverso, Lili pensò che vederlo così rilassato e allegro era molto piacevole, ma in qualche modo inopportuno. Erano in auto, sulla via del ritorno verso Amburgo, e quel giorno Fontaine non stringeva il volante con il nervosismo dell’andata, il che non dipendeva solo dal tempo più clemente. Il recupero del materiale era una piccola vittoria, anche se solo parziale. «Ma questo materiale non è completo. Un lungometraggio di novanta minuti consiste in media di duemila metri di pellicola, cioè più di due scatole.»

«Allora continueremo a cercare.» Fontaine sfoderò un gran sorriso. «Potrei abituarmi a viaggiare con lei.»

Io mi sono già abituata fin troppo al tuo charme, pensò Lili.

Girando la testa, guardò fuori dal finestrino, verso il paesaggio pianeggiante della Germania settentrionale. Le foglie variopinte erano ormai cadute, cedendo il posto a un grigio inconsolabile; le nuvole cariche di pioggia erano così basse da spingerla a temere che potessero schiacciare il tetto del Maggiolino. In qualche modo quell’immagine esprimeva i suoi sentimenti. La consapevolezza delle emozioni che aveva provato il giorno prima, mentre ballavano, le gravava addosso come una cappa di piombo. Santo cielo, era sposata… E anche se il suo non era stato un matrimonio d’amore, doveva ad Albert almeno la lealtà. Qualunque cosa avesse in serbo il futuro, fingere che suo marito non esistesse era più che semplice infedeltà. Era un autentico tradimento.

Per metà della notte si era domandata se, nel caso in cui la situazione degli alloggi a Travemünde fosse stata uguale a quella dell’anteguerra, John Fontaine sarebbe sgattaiolato fino alla sua camera lungo il corridoio dell’albergo e avrebbe bussato piano alla sua porta. Aveva ancora un vivido ricordo dei lussuosi soggiorni con i suoi genitori al Kurhaus-Hotel, ma a parte la facciata in stile balneare del secolo precedente e una vaga traccia dei rivestimenti di legno nella hall e sulle scale, poche cose erano rimaste uguali ad allora. Adesso l’edificio era un pensionato per i membri dell’esercito britannico, mentre nello stabilimento terapeutico attiguo erano ospitati fuggitivi e feriti, che invadevano anche le sale dell’ex casinò poco più in là lungo la passeggiata. Fontaine aveva dovuto chiedere in giro per trovare una sistemazione per entrambi. In quel contesto ogni slancio passionale era destinato a spegnersi. Alla fine il capitano si era accontentato del sofà di un altro ufficiale, requisendo per Lili la branda nella camera di un’aiutante inglese della Marina. Siccome l’altra donna aveva il sonno profondo accompagnato da un sonoro russare, Lili non aveva chiuso occhio ed era per questo che i suoi pensieri si erano avventurati in un terreno piuttosto pericoloso.

«Non è che il comandante morisse dalla voglia di consegnarmi le scatole. Non ho avuto la possibilità di cercare altro materiale. A dire il vero, non avrei neppure saputo dove trovarlo.

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