Il Principe by Niccolò Machiavelli

Il Principe by Niccolò Machiavelli

autore:Niccolò Machiavelli [Machiavelli, Niccolò]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Letteratura, Politica
ISBN: 9788897313366
editore: Liber Liber
pubblicato: 1995-12-23T16:00:00+00:00


Cap. 13:

De militibus auxiliariis, mixtis et propriis.

[De’ soldati ausiliarii, misti e proprii]

L'armi ausiliarie, che sono l'altre armi inutili, sono quando si chiama uno potente che con le arme sue ti venga ad aiutare e defendere: come fece ne' prossimi tempi papa Iulio; il quale, avendo visto nella impresa di Ferrara la trista pruova delle sue armi mercennarie, si volse alle ausiliarie, e convenne con Ferrando re di Spagna che con le sua gente et eserciti dovesse aiutarlo. Queste arme possono essere utile e buone per loro medesime, ma sono, per chi le chiama, quasi sempre dannose: perché, perdendo rimani disfatto, vincendo, resti loro prigione. Et ancora che di questi esempli ne siano piene le antiche istorie, non di manco io non mi voglio partire da questo esemplo fresco di papa Iulio II; el partito del quale non possé essere manco considerato, per volere Ferrara, cacciarsi tutto nelle mani d'uno forestiere. Ma la sua buona fortuna fece nascere una terza cosa, acciò non cogliessi el frutto della sua mala elezione: perché, sendo li ausiliari sua rotti a Ravenna, e surgendo e' Svizzeri che cacciorono e' vincitori, fuora d’ogni opinione e sua e d'altri, venne a non rimanere prigione delli inimici, sendo fugati, né delli ausiliarii sua, avendo vinto con altre arme che con le loro. Fiorentini, sendo al tutto disarmati, condussono diecimila Franzesi a Pisa per espugnarla: per il quale partito portorono più pericolo che in qualunque tempo de' travagli loro. Lo imperatore di Costantinopoli, per opporsi alli sua vicini, misse in Grecia diecimila Turchi; li quali, finita la guerra, non se ne volsono partire: il che fu principio della servitù di Grecia con li infedeli.

Colui, adunque, che vuole non potere vincere, si vaglia di queste arme, perché sono molto più pericolose che le mercennarie: perché in queste è la ruina fatta: sono tutte unite, tutte volte alla obedienza di altri; ma nelle mercennarie, ad offenderti, vinto che le hanno, bisogna più tempo e maggiore occasione, non sendo tutto uno corpo, et essendo trovate e pagate da te; nelle quali uno terzo che tu facci capo, non può pigliare subito tanta autorità che ti offenda. In somma, nelle mercennarie è più pericolosa la ignavia, nelle ausiliarie, la virtù.

Uno principe, per tanto, savio, sempre ha fuggito queste arme, e voltosi alle proprie; et ha volsuto più tosto perdere con li sua che vincere con li altri, iudicando non vera vittoria quella che con le armi aliene si acquistassi. Io non dubiterò mai di allegare Cesare Borgia e le sue azioni. Questo duca intrò in Romagna con le armi ausiliarie, conducendovi tutte gente franzese, e con quelle prese Imola e Furlí, ma non li parendo poi tale arme sicure, si volse alle mercennarie, iudicando in quelle manco periculo; e soldò li Orsini e Vitelli. Le quali poi nel maneggiare trovando dubie et infideli e periculose, le spense, e volsesi alle proprie. E puossi facilmente vedere che differenzia è infra l'una e l'altra di queste arme, considerato che differenzia fu dalla reputazione del duca,



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