Il segreto di Barbiana. La storia di don Lorenzo Milani by Frediano Sessi

Il segreto di Barbiana. La storia di don Lorenzo Milani by Frediano Sessi

autore:Frediano Sessi [Sessi, Frediano]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Marsilio
pubblicato: 2014-03-14T23:00:00+00:00


10.

1° gennaio 2008, ore 8,30

La città è ancora “spenta”, il silenzio la fa da padrone

Cari Matilde e Nicola,

innanzitutto buon anno nuovo. Ci siamo fatti auguri e regali nel corso di tutti i giorni passati insieme per il Natale. Ma poiché riprendo a scrivervi di don Lorenzo Milani, e la mia lettera porta la data del primo giorno che inaugura l’anno, non posso pensare di passare sotto silenzio questa data. Le parole scritte, poi, come già sapete, hanno peso e valore assai maggiori delle nostre chiacchiere che volano nell’aria!

Mi ha fatto piacere stare con voi e soprattutto vedere che avevate nello zaino le mie lettere. Come dici tu, Matilde, a volte servono riletture, approfondimenti e discussioni per comprendere tutti i passaggi e alcune affermazioni, «circondate da un alone di ombra», cito le tue stesse parole che mi hanno molto colpito. È così: la scrittura assume spesso questo aspetto “equivoco” (il tuo «alone di ombra»), che presta il fianco a molte interpretazioni. Tanto più se il suo oggetto ruota intorno a una vita e a una testimonianza così forte e integra come quella di don Milani. Inoltre, le mie lettere non vogliono esaurire il vostro “sapere” su di lui, ma solo spingervi a conoscerlo meglio, leggendo i suoi scritti (per lo più lettere a diversi e molti amici e corrispondenti, non ancora pubblicate con metodo storico, vale a dire per anno, giorno mese ecc.); scritti che spero siano presto disponibili in una edizione completa e critica. Perché don Lorenzo Milani, come Primo Levi, è non solo un grande scrittore, ma un testimone irrinunciabile del nostro tempo. Certo, in vita fu soprattutto sacerdote di Cristo e della Chiesa cattolica. Ma oggi noi lo possiamo “leggere” con una visione più ampia che lascia spazio anche a chi non è un cattolico ma è, prima di tutto, un uomo pensante, che ha accesso alla parola e sa usarla per vivere in comunità d’affetti con gli altri uomini, libero dalla schiavitù dell’analfabetismo. «Tetto e pane sono tra i massimi beni» scrive don Lorenzo nel marzo del 1956, «mancarne è dunque una delle massime miserie. Eppure l’uomo non vive di solo pane. C’è dei beni che sono maggiori del pane e della casa e il mancare di questi beni è miseria più profonda che il mancare di pane e di casa. Questo tipo di beni chiamerò ora per comodità di discorso “istruzione” [...]. Io sono sicuro che la differenza tra il mio figliolo [il montanaro] e il vostro [il cittadino] non è nella quantità del tesoro chiuso dentro la mente e il cuore, ma in qualcosa che è sulla soglia tra il dentro e il fuori, anzi è la soglia stessa: la Parola» (Lettere alla mamma, p. 225). Guarda, Matilde, che con questa citazione non ho dimenticato la tua domanda provocatoria: «Nonno, si può essere analfabeti anche se si sa leggere e scrivere?» Consentimi solo di tornarci quando sarà il giusto momento e, per adesso, di dare di nuovo spazio al nostro racconto.



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