Il triangolo instabile by Itsuo Tsuda

autore:Itsuo Tsuda [Tsuda Itsuo]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Mente; Corpo; Spirito
ISBN: 8879840029
editore: Luni Editrice
pubblicato: 1993-03-14T23:00:00+00:00

XI

Apporto esterno

Nascere seitai, vivere seitai e morire seitai.

Ecco il tema principale delle mie conferenze, che ripeto da dieci anni a questa parte in Europa.

Una cosa così semplice dovrebbe essere compresa rapidamente e messa in pratica da tutti.

Nei fatti, questo non avviene così facilmente come si pensa. Quando si vedono delle persone che praticano da anni, si è tentati di credere che abbiano capito almeno qualcosa. Non è sempre così perché gli eventi successivi mostrano che essi non sempre sono indipendenti e liberi. Al minimo urto possono essere scossi da cima a fondo. Non si liberano dai vecchi luoghi comuni che li tengono legati ben stretti.

Così ho bisogno di continuare a parlare sullo stesso tema, spesso ripetendo le stesse storie e gli stessi esempi, pur avendo cura di variare il modo di presentarli secondo le circostanze.

È come se cercassi di riempire delle bottiglie con un getto d’acqua continuo. Ce ne sono di completamente tappate che, di conseguenza, non assorbono niente; l’acqua cola solo sulla superficie. Ce ne sono altre il cui collo è inclinato verso altre direzioni e che assorbono una o due gocce per caso. Una o due gocce in rapporto all’insieme del contenuto della bottiglia non ne cambiano sensibilmente il gusto, quando il contenuto è formato da credenze di ogni tipo, soprattutto credenze scientifiche o pseudoscientifiche, la paura di soffrire, la paura di morire, il bisogno di aggrapparsi a qualcosa ecc. Ce ne sono anche con il collo più aperto e che assorbono di più. Questi ultimi ammettono di provare una risonanza diversa ogni volta, anche se ripeto una stessa storia.

L’esercizio dell’extrapiramidale non è un metodo elaborato artificialmente. È il risveglio dell’istinto naturale di cui siamo dotati in partenza. Non abbiamo bisogno di cercare lontano, abbiamo un tesoro inesauribile in noi che si tratta di scoprire.

«Ma non riesco a trovare la chiave dello scrigno» dice qualcuno. Poveretto! Sta a ciascuno trovare la propria chiave. Non posso farci niente. In linea di principio, la mia presenza non è indispensabile se ognuno è ben determinato a svegliarsi da solo. Io non faccio che bussare alla porta, sta a loro svegliarsi. Il risveglio non è un privilegio concesso esclusivamente ad una minoranza di persone. D'altra parte, non vi è nessuna importanza nel fatto che il risveglio sia compiuto da me o da qualcun altro, oppure dal canto degli uccelli; basta che il risveglio sia autentico.

Conosco due uomini, uno giapponese e l’altro coreano, che ci hanno messo quattro anni prima che il movimento potesse attivarsi. Quattro anni, più di mille giorni di tentativi ingrati. Il caso del coreano era particolarmente stremante. Poiché sotto il regime i viaggi all’estero non erano liberalizzati, non aveva mai potuto assistere ad una seduta di movimento in Giappone. Studiava a tentoni, attraverso le documentazioni che gli facevo pervenire per posta. I giorni passavano in vani sforzi. Vivendo in una miseria estrema, aveva abbandonato tutto per concentrarsi sul movimento. Rifiutò ogni aiuto finanziario, perfino dai propri genitori. La sua miseria era divenuta nota a tal punto che il sindaco gli inviò un funzionario per proporgli un aiuto.

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