Una così breve distanza ci separa by Scott Blackwood

Una così breve distanza ci separa by Scott Blackwood

autore:Scott Blackwood [Blackwood, Scott]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, General
ISBN: 9788868334086
editore: Ponte alle Grazie
pubblicato: 2015-06-02T22:00:00+00:00


Ventisei

Michael si mise in macchina sul Lake Austin Boulevard verso casa di suo padre. Era tardi. Alice dormiva sul sedile posteriore. Non sapeva esattamente perché ci stesse andando. La risposta più semplice era che, qualunque cosa lo aspettasse, aveva bisogno di soldi. Ma c’entrava anche suo fratello. Con la testa più sgombra, avrebbe forse messo a fuoco che c’entrava anche la fidanzata di suo padre, Margo, di cui era un po’ innamorato. Margo, che gli aveva pagato una cauzione anni prima, che lo aveva accompagnato all’udienza dopo un fermo per guida sotto alcolici, che gli aveva prestato soldi (e senza saperlo anche l’arsenale del suo armadietto dei medicinali) quando suo padre non gli rivolgeva la parola. Margo, che aspettava un altro bambino dopo aver perso il primo.

Parcheggiò nel vialetto di suo padre e Margo e scese, attento a non svegliare Alice. Il bagliore delle luci natalizie dalla veranda dava a ogni cosa un’apparenza transitoria. Bussò diverse volte e poi Margo apparve sulla porta in vestaglia, la pancia che sporgeva da sotto. Emise un piccolo grido alla sua vista, sperando di prevedere, sospettò lui, il guaio che certamente aveva in serbo. Esitò incerto per un attimo mentre lei si riprendeva. L’aveva svegliata.

«Figliol prodigo» disse Margo con la voce roca. «Sei tornato». Michael disse ciao, e sorrise in un modo che sembrava sconnesso dalla sua faccia.

Lei lo fissò. «Stai una merda».

«Grazie». La vestaglia si aprì, lui riuscì a vedere l’ombelico che sbucava osceno dalla camicia da notte, e la cosa lo eccitò e lo mise in imbarazzo. Cercò di non guardare ma guardò. Lei indossava una collana, un girocollo di piccoli diamanti. I suoi capelli stavano ingrigendo a vista d’occhio.

Margo si richiuse la vestaglia. Seguì il suo sguardo. «I miei capelli?» Scoppiò a ridere. «Prenditela col tuo fratellino».

«Per cosa?» Per una manciata di secondi Michael non seppe di cosa stavano parlando.

«Ormoni» disse lei, sorridendo. «Insomma, la piccola Alice?» Lui fece un cenno col capo e lei osservò la macchina nel vialetto. Le spalle le si rilassarono e sembrò delusa da lui. «Portala dentro. Sta diventando freddo là fuori».

Sarebbe salito al piano di sopra un po’ più tardi, avrebbe frugato nei cassetti, cercato i gioielli. Cercò di ricordare dov’era che suo padre teneva il contante per i suoi materiali di scena. Ripassò mentalmente gli attrezzi nel garage che avrebbe potuto prendere e impegnare.

«Stai bene?» chiese Margo. La preoccupazione le balenò sul viso.

Michael immaginò di appoggiare la testa sul suo grembo.

«Sì sì» rispose. Diede un’occhiata al piano superiore della casa, dove poteva vedere una luce accesa. «Papà è sveglio?»

«Stai ancora facendo le riprese in campagna?» chiese Michael a suo padre. Erano seduti al tavolo della cucina, e mangiavano torta. Le luci dell’albero brillavano dal salotto, dove Alice dormiva sul divano. Michael realizzò che aveva dimenticato di togliere l’adesivo con su scritto Mi chiamo ALICE che le avevano attaccato alla stazione di polizia. Erano passati quasi sei mesi dall’ultima volta che Michael aveva visto il padre. L’ultima volta, avevano litigato sulla porta di ingresso a causa delle chiavi che il padre gli aveva tolto.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.