Inquisitori, negromanti e streghe nella Sicilia moderna (1500-1782) by Maria Sofia Messana;

Inquisitori, negromanti e streghe nella Sicilia moderna (1500-1782) by Maria Sofia Messana;

autore:Maria Sofia Messana;
La lingua: ita
Format: epub
editore: edigita


Poi pianta chiodi nell’arancia, dicendo che li pianta nella testa, nel cuore, nei piedi dell’innamorato. In un’altra occasione recita:

Seais bien venida Estrella del estreller,

el dia te baha y la noche vienes,

yo te quiero por mi prima hermana

y quiero que le vayas adonde Vincençio

y le quites una gota de sangre de la cabeça,

que por mi padesca y tempeste,

otra del coraçon que por mi muera.

Recita pure: «Vincençio te quiria imbiar a llamar, te imbio a llamar con dos gatos y dos diablos dell’infierno, Marzabuc, Satanas, Santo Diablo traemelo aca».20

Si è detto che, inizialmente, il Sant’Uffizio presta poca attenzione alle fatture ad amorem, però, man mano che una parte delle pratiche di magia con evocazione delle forze della natura si trasforma in negromanzia o quantomeno viene così definita dagli inquisitori, anche le fatture ad amorem vengono qualificate maleficia e assimilate a quelle ad odium e ad mortem.

Isabela Joyela, condannata nel 1602, ha composto una bambola, adoperando cera del cero pasquale, un dattero, piccole perle, corallo, un po’ di cuoio e due reti; ha chiamato Berzebuc e altri demoni e ha detto alla cliente di gettare la bambola nella casa dell’uomo amato. Per far venire una persona da lontano prende un coltello col manico nero e lo volge verso il sole dicendo: «Jo hinco este cucillo en el coraçon del tal, para que no pueda tener descanso ni reposo hasta venir donde yo estoy». Altrimenti, se tutto è vano, si reca fuori le mura della città e scongiura gli alberi: «Arboles, arbolitos, quantas ramas y hojas teneis, tantos diablos os haced, Berzebuc y Satana, jd donde esta mi amigo (el tal) y traedmelo aca».21

Una delle branche più importanti dell’arte magica è la divinazione; abbiamo già incontrato quella artificiale, realizzata con gli esperimenti dell’acqua e dell’olio, del piombo fuso, della sfera di cristallo, ma non ci siamo soffermati sulla divinazione naturale, che contrariamente a quanto siamo abituati a credere per via delle rappresentazioni di pittori secenteschi come Caravaggio che ne fanno un’arte esclusivamente femminile, è invece praticata, come parte della magia alta, dagli uomini più che dalle donne, tant’è che i processi inquisitoriali a uomini chiromanti costituiscono il 90% dei processi per chiromanzia e quelli ad astrologi, produttori di oroscopi, vedono imputati soltanto uomini. I maghi siciliani, quasi sempre esponenti delle fasce più colte, sacerdoti regolari e secolari, medici, dottori in legge, si servono o dell’interpretazione delle linee della mano contenuta nella Phisica di Gerolamo Cardano o dei testi di astrologia largamente diffusi fra Cinque e Seicento in tutta Europa.

I fruitori di predizioni e oroscopi dell’astrologia sono un po’ tutti, ma specialmente gli esponenti delle fasce sociali più elevate, dai principi che tengono l’astrologo a corte, come Francesco I ed Enrico II di Francia, ai viceré e ai grandi prelati, come il papa Paolo III Farnese e il cardinale Giannettino Doria, primate della Chiesa palermitana. Nel Cinquecento l’astrologia viene considerata una scienza esatta, fondata sull’astronomia e sui calcoli matematici per stabilire l’esatta posizione dei pianeti attorno al sole in un determinato giorno dell’anno (quello della



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