La mente del corvo by Bernd Heinrich

La mente del corvo by Bernd Heinrich

autore:Bernd Heinrich [Heinrich, Bernd]
La lingua: ita
Format: epub, azw3
ISBN: 9788845981678
editore: Adelphi
pubblicato: 2019-04-24T22:00:00+00:00


Normalmente i corvi non interagiscono con i polli, ma è possibile che i corvi inesperti non siano in grado di distinguere un pollo da un’aquila. Come si sarebbero comportati con i polli? La nostra vicina di casa aveva una dozzina di galline di razza Rhode Island, ognuna delle quali pesava quasi il doppio di un corvo, mentre io avevo i miei sei giovani corvi, che allora avevano circa sei mesi. Le galline della vicina erano troppo vecchie per deporre uova; di qui la sua decisione di donarmele in nome della scienza. Non voleva ucciderle, spennarle, pulirle, cucinarle e mangiarle lei stessa. Dopo averne assaggiata una capii il perché. Ma i miei corvi non erano schizzinosi. La carne della prima gallina, che avevo fatto arrosto, fu di loro gradimento. Prima di dar loro da mangiare anche le altre, questa volta senza cucinarle, decisi di vedere come avrebbero reagito nel vederne una viva.

Quando aprii il sacco di iuta in cui le avevo trasportate, le prime due galline si misero a chiocciare eccitate e a camminare in giro per la voliera a passi lenti e misurati, apparentemente noncuranti dei sei corvi che si erano guarda caso raccolti intorno a loro. I corvi cominciarono ad avvicinarsi, camminando di lato e in posizione raccolta, una posa che consentiva loro di battere istantaneamente in ritirata in caso di necessità, cosa che facevano ogni volta che una gallina accennava a muoversi nella loro direzione. Dopo un’ora alcuni dei corvi si fecero più audaci e di tanto in tanto, di soppiatto, riuscivano ad avvicinarsi e a tirare la coda a una delle galline. Se la gallina scappava chiocciando, il corvo le saltellava dietro. I corvi smisero ben presto di giocare con i soliti bastoncini e gli altri oggetti a disposizione per sfidare in massa le galline. La scena ridicola si ripeté identica e quasi senza pause per tutta la giornata. Fatta eccezione per la perdita di qualche penna della coda, le galline non subirono grossi danni. Alla fine i corvi persero interesse e le galline divennero ancora più indifferenti. Due giorni dopo, galline e corvi mangiavano insieme da una carcassa di vitello. I corvi non sembravano infastiditi né tentarono di allontanare le galline dalla «loro» carcassa, mentre si mostravano spesso intolleranti nei confronti dei conspecifici.

Per capire se i corvi si fossero abituati ai polli in generale, o solo a questi individui in particolare, sostituii le prime due galline con altre due. Ne liberai una, una Rhode Island rossa, all’interno della voliera durante la notte, e quando questa si svegliò la mattina dopo con i corvi che le volavano tutto intorno sembrò piuttosto agitata. La gallina era in preda al panico, e i corvi ne saggiarono brevemente le reazioni come avevano fatto inizialmente con le prime due. Tutte le altre galline che rilasciai dopo nella voliera vennero completamente ignorate.

Venne il turno del gallo, un corpulento Plymouth Rock bianco e nero con il collo possente e la cresta e i bargigli di colore rosso intenso. Stava così rigido e impettito che temetti sarebbe caduto con la faccia a terra quando avessi aperto il sacco.



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