La musica nelle tue parole by Serena Nobile

La musica nelle tue parole by Serena Nobile

autore:Serena Nobile [Nobile, Serena]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Romance, General
ISBN: 9788858965351
Google: _VvZDgAAQBAJ
editore: Harper Collins Italia
pubblicato: 2017-06-21T22:00:00+00:00


Nel pomeriggio di quella domenica di settembre lo Scholars Lounge era stipato di turisti stranieri e clienti italiani che bevevano e anticipavano l'ora dell'aperitivo. I camerieri che parlavano soltanto inglese si affaccendavano tra i tavoli. Ascoltando le loro voci – un misto di accenti inglesi, scozzesi e irlandesi – mescolate alla musica, si poteva avere l'impressione di trovarsi all'estero, lontano da tutto.

Eppure non c'era modo di sfuggire a quel momento, al volto di Catherine indurito dalla determinazione e agli occhi fulvi di Eleonore che mandavano lampi di collera.

«Ti prego, dimmi che ho capito male.» Eleonore Schneider possedeva una rigidità che non l'abbandonava mai ma, in quel momento, sembrava sul punto di spezzarsi per la tensione. La sua voce era di ghiaccio.

Catherine sostenne il suo sguardo senza battere neppure le ciglia. Dietro il visino da bambina in libera uscita dal collegio traspariva tutto il temperamento che la rendeva, probabilmente, la più forte di tutte loro.

«Hai capito benissimo.» Cat sollevò il mento, nell'atteggiamento che la caratterizzava e in cui era evidente il sangue di trecento anni di nobildonne abituate a non chinare il capo davanti a nulla. «Per questo ha smesso. Tramite lo studio legale che assiste gli affari di mio padre sono riuscita a ottenere un colloquio con una delle Dame di Carità di Sant'Egisto, da lì ad arrivare a Goffredo Lanfranchi ci è voluto poco.»

«Non posso credere che tu lo abbia fatto.» Le dita di Eleonore erano serrate intorno al bicchiere, le unghie sbiancate per la pressione che rischiava di mandarlo in pezzi. «Soprattutto senza dircelo.»

«Non ve l'ho mai detto perché l'ho ricattato; se qualcuno avesse dovuto pagarne le conseguenze avrei dovuto essere soltanto io.»

«Tesoro, perché?» domandò Bianca, piano. Nella sua voce c'erano soltanto dolore e preoccupazione, nessuna traccia di rabbia oppure rancore. «Ci siamo dentro insieme da sempre, non era giusto che ti assumessi questo peso tutto da sola.»

«Bianca ha ragione» disse Vittoria, sconvolta. «Avremmo dovuto parlarne prima, insieme.»

«Esattamente» sibilò Eleonore.

«Ho detto al senatore che, se sua figlia non avesse smesso di tormentarci, avrei reso pubblico il contenuto delle lettere e il fatto che Ludovica aveva tentato di uccidersi, che non si era trattato di un incidente» confessò Catherine. «Si tratta di un reato. Non potevo permettere che voi ne foste implicate e ciò che non sapevate non vi rendeva responsabili.»

Eleonore taceva, le braccia candide serrate sul seno, lo sguardo basso e il viso ancora contratto in una smorfia di rabbia.

«Elle» disse Catherine. «Ci siamo giurate che non ci saremmo mai separate senza esserci riappacificate su ogni cosa.»

Sotto il tavolo, Vittoria sfiorò la gamba dell'amica.

Eleonore non parlò subito, esalò un lungo respiro e appoggiò i gomiti sul tavolo. Era quanto più simile a un cedimento si potesse vedere in lei, che infine protese la mano e afferrò quella già tesa di Catherine. «Promettimi che non ci nasconderai più nulla, devo sapere di potermi fidare almeno di tutte voi.»

Catherine ricambiò la sua stretta. «Io vi sarò sempre leale. Ho voluto soltanto proteggervi.»

L'espressione di Eleonore si incrinò. «Lo so. In un modo o nell'altro qualcuno doveva mettere la parola fine a questa faccenda.



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