La pace degli eserciti e dell'economia by Raffaella Gherardi & Fabio Martelli

autore:Raffaella, Gherardi & Fabio, Martelli [Raffaella, Gherardi & Fabio, Martelli]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Storia, Il Mulino/Ricerca
ISBN: 9788815143303
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2009-10-14T22:00:00+00:00

5. «Materie di Stato» tra Schierendorf e Marsili

Le numerose trascrizioni attraverso le quali l’Einrichtungs-werk è stato tramandato costituiscono una prima, evidente prova del grosso interesse diffusosi, a differenti livelli, nelle sfere della politica viennese intorno al programma ivi delineato[85]. Quest’ultimo sembra in effetti divenire, negli anni immediatamente successivi, modello ispiratore di una serie di misure e riforme effettivamente tentate in campo ungherese. Già tre decreti del 22 agosto 1689 appaiono profondamente orientati ad alcune linee maestre dell’Einrichtungswerk: il primo intimava ai Comitati di riferire in modo documentato sia sugli eccessi di cui si sarebbero rese colpevoli le truppe imperiali che sulle irregolarità nelle contribuzioni, il secondo regolamentava la vendita dei beni camerali nei Neoaquisita e il terzo prevedeva l’insediamento in Ungheria di un grande numero di coloni di cui si specificavano i privilegi e le regole alle quali essi dovevano sottostare[86]. E in effetti quest’ultima direttiva, punto centrale del documento in oggetto, e cioè la necessità di arrivare in tempi rapidi alla colonizzazione dei Neoaquisita, sembra ottenere notevole successo nel corso degli anni Novanta; nel 1699 Slesia e Moravia si vedono addirittura costrette a pubblicare divieti di emigrazione a causa del potente flusso migratorio della loro popolazione verso i territori riconquistati. Sono gli anni in cui si prepara la pace sul fronte turco e ancora di più gli anni che a essa seguono che vedono uno sforzo massiccio, da parte della Corte viennese, di attuare alcune riforme nella direzione proposta dallo Einrichtungswerk; persino l’attività della sopra ricordata Deputation des status publico oeconomico militaris ne appare profondamente influenzata[87]. In preparazione della pace di Carlowitz e negli anni immediatamente successivi saranno particolarmente alcuni principi di fondo della sezione sul Militare che torneranno prepotentemente alla ribalta, soprattutto per quanto concerne la riorganizzazione della frontiera e l’assicurazione dell’ordine interno, così come il patrimonio mercantilistico di idee che sottostà al documento nel suo insieme resterà vivo a Vienna nel dibattito politico-culturale dei primi decenni del Settecento. Nella prospettiva appena richiamata sembrerà anzi che nel periodo in oggetto veda nuova luce la riflessione di grandi quali Becher, Hörnigk, Schröder, da parte di un altro illustre esponente del mercantilismo austriaco che la letteratura successiva giudicherà degno di stare loro alla pari per quanto riguarda il livello di approfondimento teorico: il boemo Christian Julius Schierl von Schierendorf, i cui esordi nella sua permanenza presso la Corte viennese datano agli ultimi anni di Leo-poldo I[88]. Dai frammentari Parerga sive Otia (Schierendorffiana) opus tripartitum politico-juridico-oeconomicum praevia semiseculari praxi rerum successivis horis, nemine jubente, spontanea cura elucubratum[89] alla sua opera più sistematica dal titolo Syntagma politico-camerale de quadruplici genere oeconomiae scilicet rurali, camerali, militari et universali ad statum regiminis domus augustae directum[90], Schierendorf assume a propria guida il filo rosso del mercantilismo, sviluppandolo in infinite variazioni attraverso ogni ambito possibile di pertinenza, dal settore finanziario a quello economico-commerciale e demografico, fino ad abbracciare il giuridico, il militare e il politico in generale. Lo schema di riferimento attorno al quale egli organizza la riflessione delle sue opere principali appare, fin dai titoli

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