La pazienza del giardiniere. Storie di ordinari disordini e variopinte strategie (2013) by Paolo Pejrone

La pazienza del giardiniere. Storie di ordinari disordini e variopinte strategie (2013) by Paolo Pejrone

autore:Paolo Pejrone [Pejrone, Paolo]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788858411957
editore: Einaudi


Le foglie di leccio, che sontuoso tappeto.

Con le foglie morte, in questa stagione, volendo si possono fare ampi tappeti e colorate moquettes: è sufficiente non raccoglierle. Nemico spietato delle foglie è il vento: le fa volare, le ammucchia in modo disordinato, e quasi ironico, lontano, le sparpaglia in modo dispettoso…

In un posto un po’ segreto e riparato (dai venti) del mio giardino, vicino ad alcune rocce compatte e dirupate, sul fianco della montagna, c’è un breve viottolo coperto di foglie di leccio: le due o tre piante che lo costeggiano le lasciano cascare di tempo in tempo e, vecchie e morte, diventano un tappeto soffice, quasi sontuoso.

L’effetto è particolarmente gradevole: il “morbido” si unisce al silenzio, e il passo diventa leggero e cedevole. Quasi si annulla.

Le foglie è meglio lasciarle stare, dove si può: il corso naturale delle stagioni e l’“autunnale-invernale” coperta sulle radici per gli alberi sono una specie di voluttuosa sinfonia di piaceri.

All’ombra dei faggi non cresce, volentieri, nulla: il loro “sotto” nei piccoli giardini per chi non ama la terra “a vista” è un vero problema. Perché non usare gli zeppoli di corteccia, un po’ grossolani e leggermente pesanti, a fermare le foglie? Un bel letto di scure cortecce “scortecciate” è di grande aiuto. In un giardino, un soffice tappeto foglioso-legnoso è molto piú gradevole di un insieme arrabbiato e sofferente di piante tappezzanti o coprenti.

Anche per le stradine di un giardino un tappeto di cortecce sminuzzate può essere un ottimo e delizioso surrogato al tappeto di foglie di leccio: ce lo insegnano le nuove e spesso straniere “riserve naturali”, dove, sovente, i percorsi ne sono coperti e rivestiti. Un passo soffice e silenzioso è un aiuto concreto e amico delle visite…

Le radici superficiali affioranti, piccole e tenere, saranno riconoscenti e grate, e con esse le piante, e soprattutto gli alberi: perché la loro salute e la loro longevità sono fatte anche di questo genere di attenzioni.

Non è proprio difficile proteggere, curare e “pacciamare”: l’amore e “i soffici rumori” possono esser dei grandi amici nostri e della natura.

Riconoscente e grata, è felice di essere protetta e aiutata.



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