La saga di Prydain by Lloyd Alexander

La saga di Prydain by Lloyd Alexander

autore:Lloyd Alexander [Alexander, Lloyd]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Editrice Nord
pubblicato: 2013-02-05T16:00:00+00:00


CAPITOLO NONO

LA SPILLA

Il cavallo di Fflewddur indietreggiò nel momento in cui i nemici concentrarono il loro attacco contro di lui, ancor più frenetici e violenti di prima ora che la morte di uno dei loro era venuta ad accrescerne le forze.

«Portalo al sicuro!» gridò il bardo, e, con un potente balzo, fece superare i cespugli al proprio cavallo e si slanciò nella foresta, seguito da Doli.

Con un grido di rabbia, i Cacciatori rimasti si affrettarono all'inseguimento dei due cavalieri mentre Taran afferrava la briglia di Lluagor, e, con Adaon aggrappato alla criniera del cavallo, si precipitava verso il limitare della radura. Eilonwy gli corse incontro, e, fra tutti e due, riuscirono ad evitare che Adaon cadesse di sella e ad aprirsi un varco nel sottobosco, mentre Gurgi li seguiva conducendo Melynlas per la briglia.

Corsero alla cieca, inciampando nei rami e negli intrichi di viticci secchi; si era alzato un vento freddo e tagliente come una tempesta invernale, ma la foresta parve allargarsi un poco e finalmente il gruppo si venne a trovare in una piccola radura infossata rispetto al terreno circostante e protetta da una macchia di ontani.

Adaon, il volto grigio e teso, i capelli umidi che gli ricadevano sulla fronte, sollevò il capo e fece cenno ai compagni di fermarsi.

«Fatemi scendere» mormorò, «e lasciatemi qui. Non posso procedere oltre. Come se la stanno cavando il bardo e Doli?»

«Hanno attirato i Cacciatori lontano da noi» si affrettò a rispondere Taran. «Qui siamo al sicuro, almeno per un po'. So che Doli è in grado di far perdere loro la pista, e Fflewddur lo aiuterà. Poi ci raggiungeranno in qualche modo, ne sono certo. Adesso riposa, mentre vado a prendere le medicine nelle sacche della tua sella.»

Con precauzione, sollevarono Adaon e lo trasportarono fino ad un rialzo del terreno, poi, mentre Eilonwy gli dava da bere, Taran e Gurgi tolsero i finimenti al cavallo e sistemarono la sella sotto la testa del ferito. Il vento ululava al di sopra degli alberi, ma quel tratto riparato sembrava ancora più caldo per contrasto, mentre le nubi si aprivano ed il sole tingeva d'oro gli alberi.

Adaon si sollevò su un braccio, scrutò per un momento la radura ed annuì brevemente.

«Sì, questo è un bel posto. Riposerò qui.»

«Ti faremo guarire» replicò Taran, affrettandosi ad aprire un pacchetto di erbe medicinali. «Presto starai meglio, e, se ci dovremo spostare, potremo fabbricare una lettiga con qualche ramo ed appenderla fra i cavalli.»

«Sto già abbastanza bene» rispose Adaon. «Non sento più dolore e questo è un luogo piacevole, caldo come se fosse primavera.»

Alle parole di Adaon, il giovane sentì il cuore riempirglisi ad un tratto di terrore, mentre la tranquilla radura e la luce del sole fra gli ontani gli sembravano di colpo minacciose.

«Adaon!» esclamò, allarmato. «Questo è il posto che hai sognato!»

«Gli somiglia molto» fu la quieta risposta.

«Allora lo sai!» gridò Taran. «Sapevi che questo luogo sarebbe stato pericoloso per te! Perché non ne hai parlato prima? Non avrei mai tentato di raggiungere le paludi! Saremmo potuti tornare indietro!»

«È vero» sorrise Adaon.



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