La scommessa cattolica by Chiara Giaccardi;Mauro Magatti;

La scommessa cattolica by Chiara Giaccardi;Mauro Magatti;

autore:Chiara, Giaccardi;Mauro, Magatti; [Giaccardi, Chiara Magatti, Mauro ]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Studi Religiosi, Contemporanea
ISBN: 9788815353788
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2019-09-15T00:00:00+00:00


8. La vita è superiore alla morte

La parola salvezza è praticamente sparita dal vocabolario, persino – a volte si ha l’impressione – dal linguaggio religioso. Che cosa è questa salvezza di cui la Chiesa parla? E può esistere una religione che non parla di salvezza? Certamente non quella cristiana, che fin dalla sua origine si è posta come religione della salvezza. Ma quale discorso sulla salvezza la religione può proporre all’uomo contemporaneo nell’era della tecnica?

Si provi a visitare un ospedale, istituzione che in Occidente è l’erede dei primi hospice aperti dalle comunità religiose per soccorrere i poveri e i malati. Allora le tecniche mediche erano molto rudimentali, e si trattava soprattutto di stare vicino e di portare conforto, più che di assicurare la guarigione. Anche per questo molti ordini religiosi si sono impegnati, nel corso dei secoli, ad aprire ospedali per offrire assistenza a tutti. Come luoghi di cura del corpo e dell’anima.

Con il tempo, però, gli ospedali hanno cambiato natura. Oggi sono concepiti come vere e proprie fabbriche della salute. Il loro compito fondamentale non è accompagnare il malato ma combattere la malattia, distribuendo il bene della guarigione fisica grazie alle tecniche più avanzate.

Un po’ per volta la stessa idea di salute tende poi a cambiare. Oggi non si riferisce più solo alla cura delle patologie, al recupero delle funzioni danneggiate (healing), ma si estende a comprendere l’idea di prevenzione e soprattutto di potenziamento delle funzioni vitali e delle capacità di performance (enhancement).

Per questa via, a poco a poco, si è prodotto uno spostamento di fondo: oggi, persino negli stessi ospedali gestiti da religiosi, l’unica salvezza che ci si aspetta è quella del corpo, confidando nelle competenze professionali dei medici e nelle tecnologie più avanzate. L’ospedale di oggi non è più un luogo in cui si medita sulle proprie fragilità, si riflette sul senso della vita e la sua precarietà, ci si prepara alla morte dialogando con Dio. È piuttosto un luogo dove ci si affida alla tecnica per essere guariti. Con aspettative talvolta così smisurate da spingere alle vie legali quando la promessa di guarigione non viene mantenuta.

L’esempio dell’ospedale aiuta a capire il punto più generale: di quale salvezza oggi si può parlare all’uomo contemporaneo?

Etimologicamente «salvo» significa integro, intero e non solo vivo – nel senso di «non morto» o «immortale». Viene dal greco olos, che significa intero, illeso, indiviso; ma ha un rapporto anche la radice sel-, che contiene l’idea di beatitudine, felicità, salute. E dunque la salvezza – ciò che mette al sicuro l’intera vita nella sua pienezza. In tutte le sue diverse dimensioni.

Nella tradizione cristiana questa meta è stata perseguita lungo tre direzioni intrecciate tra loro.

La prima riguarda la cosmologia. La vita umana viene riletta nel quadro di una cornice ampia, che le dà significato. È il grande racconto della creazione, che colloca l’uomo al centro dell’universo ordinato, attribuendole così una dignità infinita.

La seconda è quella del senso dell’esistenza. La salvezza ha a che fare con la possibilità di ricostruire il significato della propria vita nei suoi molteplici eventi, relegandoli dentro un discorso in cui nulla va perduto.



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