La seconda vita di Annibale Canessa (Italian Edition) by Roberto Perrone

La seconda vita di Annibale Canessa (Italian Edition) by Roberto Perrone

autore:Roberto Perrone [Perrone, Roberto]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Mystery; Thriller & Suspense, Thrillers & Suspense, Foreign Languages, Italian, Crime; Thriller & Mystery, Literature & Fiction, Foreign Language Fiction, Thrillers
Amazon: B01MSBHYOP
editore: RIZZOLI LIBRI
pubblicato: 2017-02-01T23:00:00+00:00


Il prefetto Calandra adorava quel principe di Galles doppiopetto in versione estiva che si era fatto cucire su misura da un sarto di fiducia a Napoli, proprio dietro piazza dei Martiri. Adorava il sarto e anche la piazza, con uno dei suoi bar preferiti, la Caffettiera. «Sono i riti che rendono la vita piacevole» sentenziava. Quello era un fresco di lana nel vero senso della parola. A Roma si cominciava a soffocare, tranne la sera, quando il vento, ponentino o altro che fosse, non l’aveva mai capito, si infilava piacevolmente dappertutto, l’aria fresca penetrava anche negli angoli più nascosti. Oppure lì, nell’anticamera del centro di controllo, due piani sotto terra di uno stabile governativo, ma formalmente sede di altri uffici con altre mansioni, dove lo aspettava l’uomo che non esisteva, la temperatura era perfetta. Quando scendeva laggiù, e lo faceva di rado, Calandra gli portava sempre una scatola di gianduiotti, di cui quel prezioso collaboratore era ghiotto. Se li faceva mandare da un anziano cioccolatiere di Torino che li confezionava apposta per lui. Uno dei suoi primi maestri gli aveva spiegato: «Ricorda, più del denaro, della violenza o della seduzione, per “addomesticare” un essere umano basta un dono».

L’uomo invisibile, vestito sempre in modo incongruo – in questo caso, un completo invernale pesantissimo stazzonato, panciotto compreso – ne scartò subito uno, se lo mise in bocca e cominciò a gustarselo, lanciandogli uno sguardo di riconoscente devozione. Poi gli porse una cartellina con il timbro del Servizio di informazioni, il sole che splende davanti alle mura della città che emergono da uno sfondo nero e il motto latino: Scientia Rerum Rei Publicae Salus. La conoscenza della realtà, la salvezza della Repubblica. Mah, forse anche della Repubblica, ma soprattutto delle persone per cui Calandra svolgeva la sua preziosa opera.

Mentre il prefetto osservava, l’uomo spiegò: «Abbiamo ribeccato Canessa alla biblioteca Sormani di Milano, ma con un ritardo di sei ore, un problema di connessione dei video, neanche tanto. Purtroppo abbastanza per perderlo di nuovo».

Calandra guardò una pagina su cui erano scritte sette date.

«Di che si tratta?»

«Sono le date del “Corriere” che ha chiesto di consultare.»

«Bene.» Calandra era soddisfatto. Gli restituì la cartellina.

L’uomo lo guardò con stupore.

«Ma non sappiamo che cosa cercasse né dove stia adesso.»

Calandra gli diede un pacca sulla spalla.

«Tranquillo. Avete fatto un buon lavoro, ottimo, anzi. Continuate così, un blando controllo. Non ha importanza cosa sta cercando, ma che lo cerchi e che nessuno lo disturbi. Significa che continua nella sua indagine privata, che è a caccia. Il rullo compressore Canessa è in movimento. Questo solo ci interessa. Il resto verrà da sé.»

E dopo essersi chiuso il doppiopetto – cominciava ad avere freddo e non gli piaceva stare a lungo sotto terra – si avviò verso l’ascensore e schiacciò il pulsante, pregustando la luce del sole ma soprattutto il pranzo all’Imago dell’Hassler. Ottimo cibo e Roma ai suoi piedi. Niente di più eccitante.



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