La vita quotidiana a Versailles nei secoli XVII e XVIII by Levron Jacques

La vita quotidiana a Versailles nei secoli XVII e XVIII by Levron Jacques

autore:Levron, Jacques [Levron, Jacques]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Francia, Storia moderna, Costume
editore: BUR Rizzoli
pubblicato: 2016-03-27T22:00:00+00:00


Rappresentante di una nobiltà asservita per mezzo secolo, il duca di Orléans non amava Versailles, dove aveva subito tanti soprusi. Con il pretesto che Luigi XV era raffreddato, e che l’aria della città era malsana per lui, decise di portarlo a Vincennes. La salma di Luigi XIV non aveva ancora lasciato il palazzo quando, nel primo pomeriggio del 9 settembre, la carrozza reale partiva, diretta verso la capitale. La notizia era già trapelata. Parecchi abitanti si erano radunati in fondo alla piazza d’armi. Luigi XV fece gettar loro, passando, alcune monete d’argento.

Il re era partito, e tutta la corte si affrettò a sloggiare; fu un fuggifuggi generale. In poche settimane, la città di Versailles fu abbandonata. Gli ufficiali della casa del re, i titolari delle cariche, i gentiluomini che erano venuti dalla città reale soltanto per respirare l’aria «di questo paese», e perfino i commercianti, si dispersero. E i proprietari degli alloggi, ammobiliati o no, si trovarono ridotti nella più nera delle situazioni. Mentre fino a quel momento i cortigiani si erano contesi a peso d’oro i tuguri più vili, e i locandieri avevano fatto fortuna, d’un tratto scoppiò una crisi di tutt’altro genere. Gli inquilini pretesero la rescissione dei loro contratti. Quanti processi in vista!

Il reggente risolse nettamente il problema:

Dato che siamo usciti dalla nostra città di Versailles e che cessiamo di farne la nostra dimora permanente, e che gran parte dei mercanti, degli artigiani, degli operai e altri i quali vivono al seguito della nostra corte e dei nostri consigli si sono ritirati, la suddetta città di Versailles... diventa, da un giorno all’altro, un luogo deserto...

Per questo motivo, onde dare un aiuto a «coloro che vi dimorano per esservisi stabiliti anticamente o per le spese considerevoli cui sono andati incontro nella costruzione delle loro case», si stabilì di sopprimere definitivamente l’imposta fondiaria.

Ma si trattò di un magro compenso. Gli affittuari furono trattati meglio. Una dichiarazione reale del 23 giugno 1716 ammise la rescissione di diritto di tutti gli affitti e i subaffitti, con il pretesto che gli affittuari vivevano a Versailles unicamente per esercitarvi le loro cariche o i loro impieghi, ed erano tenuti a seguire la corte. Si pretese solamente il pagamento dell’affitto fino al 1° ottobre 1716, se gli inquilini non avevano ancora portato via i loro mobili. Ma se essi erano già partiti, la rescissione del contratto era effettiva dal 1° gennaio precedente.

Si verificò un brusco crollo del costo degli affitti e del prezzo di vendita delle case, a tal punto che parecchi proprietari preferirono tenere il proprio immobile, piuttosto di venderlo in perdita; e astuti speculatori approfittarono della situazione. Un procuratore generale della corte degli Aiuti, Bosc, comperò per centomila lire, pagabili in biglietti della banca di Law2 (la cui svalutazione era già incominciata), lo splendido palazzo di Conti, nel punto in cui oggi sorge il municipio di Versailles. E seppe anche ricuperare quasi l’intero prezzo d’acquisto, rivendendo a privati le dipendenze del palazzo e le ricchezze che lo adornavano.

Si trovavano alloggi per somme



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