La vita segreta delle api by Marco Valsesia

La vita segreta delle api by Marco Valsesia

autore:Marco Valsesia [Valsesia, Marco]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Longanesi
pubblicato: 2023-03-31T22:00:00+00:00


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C’è chimica

Nei capitoli precedenti vi ho guidati all’interno dell’alveare per mostrarvi il modo incredibile in cui le api comunicano tra loro ma ho tralasciato di proposito un argomento chiave, il collante silenzioso e invisibile della meravigliosa società delle api: è la trasmissione di segnali attraverso i feromoni, sostanze chimiche prodotte dagli organismi biologici e che si propagano nell’aria. Semplificando potremmo dire che sono degli «odori». Lo scambio di informazioni attraverso i feromoni è la chiave di volta che permette alle api di conoscere in tempo reale tutto ciò che sta accadendo all’interno della colonia, e di agire come un unico organismo.

Le api secernono tre diversi tipi di feromoni a seconda che vengano prodotti dalle larve, dalle api adulte e dai fuchi, o dalla regina. Ciascuna tipologia assolve a funzioni diverse nell’alveare.

Il feromone della covata è prodotto dalle larve in ogni fase della loro crescita e sviluppo. Emanano un particolare tipo di «odore» a seconda della loro età e questo segnale chimico comunica alle giovani api nutrici il tipo di larva presente in ciascuna celletta esagonale. Questo feromone agisce sulle nutrici anche in altri modi, per esempio inducendole a opercolare le cellette quando le larve raggiungono la giusta maturità, oppure a produrre maggiori o minori quantitativi di pappa reale, e addirittura, quando scema di intensità perché la regina è anziana, le stimola nell’allevamento di nuove celle reali.

La produzione del feromone da parte delle api operaie è un fattore molto importante all’interno dell’alveare e varia in base alle necessità. Ad esempio il feromone d’allarme è un particolare tipo di odore molto intenso e caratteristico, facilmente percepibile anche dall’apicoltore.

Personalmente in apicoltura ho imparato a utilizzare tutti e cinque i sensi. L’olfatto mi è molto utile per capire se e quando una determinata colonia è in stato di allerta, ancor prima di iniziare l’ispezione dell’arnia, e di conseguenza cambiare il genere di approccio.

Il feromone d’allarme (dal difficile nome di isopentil acetato) ha un odore intenso che ricorda vagamente quello delle banane o delle pere tagliate, per cui non appena si avverte questo sentore è buona norma servirsi del fumo per calmare subito le api. Viene emesso dalle guardiane prima ancora che esse inizino ad attaccare e a pungere. L’arma di difesa delle api è di fatto il pungiglione, uno stiletto segmentato come le frecce dei cacciatori primitivi, che infilza la vittima e si conficca in modo da non poter più essere sfilato senza lacerare. Il pungiglione è una sorta di antenna. Una volta nella pelle, la piccola ampolla sulla sua sommità pulsa, spingendo il pungiglione sempre più in profondità nel tessuto del malcapitato, e intanto l’ape continua a rilasciare nell’aria il suo feromone di pericolo che, proprio come il segnale di un’antenna, attira le altre api e le istiga a colpire a loro volta. Dal momento in cui l’ape punge, tuttavia, il suo destino è segnato in quanto il pungiglione resta conficcato nel corpo del nemico impedendo all’ape di ritrarlo e così, quando questa cerca di allontanarsi in volo, si lacera portando con sé parte dell’intestino.



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