L'agenda ritrovata by Autori Vari

L'agenda ritrovata by Autori Vari

autore:Autori Vari [Vari, Autori]
La lingua: ita
Format: epub
Google: nEydDgAAQBAJ
editore: Feltrinelli Editore
pubblicato: 2017-06-13T22:00:00+00:00


Notturno pendolare

Diego De Silva

Se le guardi di notte quando piove, le buste della spazzatura di via Chiaia, sembra che imbarcando acqua mettano pancia e sbuffino, si slaccino il cappio con cui i commercianti le hanno strette al collo prima di chiudere il negozio.

Da una un po’ più gonfia delle altre cadono delle bucce di mandarino, spiccando sulla carta velina che avvolgeva il vestito della signora di mezza età che da anni torna nella stessa boutique a comprare lo stesso tailleur e quella mattina, forse, fuori del camerino s’è guardata nello specchio a figura intera dicendo qui va bene, lì è lungo, le spalline non tengono, e tra un apprezzamento e l’altro la commessa le ha chiesto di scusarla per andare ad accogliere il corriere all’ingresso, firmare la bolla di consegna e baciarlo fugacemente sulle labbra passandogli il sapore di mandarino, la sua colazione, e ora quelle bucce sono finite tra la velina che si rompe con niente e i cartoni inutilizzati che proprio lei, più tardi, con gesti rapidi ed esperti, ha spezzettato e ridotto a triangoli, schiacciandoli nelle buste nere che ora s’ammassano all’angolo della strada, gonfie di pioggia.

Antonia le guarda, quelle bucce che adesso la corrente di una piccola pozzanghera spinge verso i gradoni che portano ai Quartieri, avanti e indietro, avanti e indietro, e la loro inconcludenza la incanta, perché lenisce l’inquietudine che sempre l’accompagna quando esce di casa di notte.

Non le sono mai piaciute le città sicure. Quelle dove non ti succede mai niente, neanche di notte. Ma una città dove non può succederti niente, nemmeno di notte, pensa Antonia, ha poco della città. E non sa niente della notte. Una città di notte non è tale se non allenta la vigenza della legge. Se non circolano malintenzionati, commercianti di sesso e di altre cose vietate. Se non vagano automobili che puntano, accostano, contrattano o prendono con la forza e poi ripartono di corsa o impunite, compiaciute della propria lentezza. Se non girano alcolizzati, espulsi, innamorati impazziti nell’attesa delle braccia che non li hanno più voluti, lasciati con una falsa promessa a cui non hanno mai smesso di credere, rimasti fedeli alla faccia degli anni, dell’ingenuità, della malora e dell’umiliazione, invecchiati nell’incapacità di allontanarsi dai posti dove una volta li ha toccati la felicità che mai più hanno voluto sostituire con un’altra; truffatori, amanti che si fanno beffa del pudore e si prendono dove capita, divulgatori di filosofia alla disperata ricerca di qualcuno che li ascolti.

Le succede di ritrovarsi per strada a quest’ora, nelle sere in cui si rigira nel letto e più simula il sonno, più quello s’indispettisce e si nega. Allora si alza, indossa un trench sul pigiama e le prime scarpe che trova, attorciglia i lunghi capelli da un lato, lascia il cellulare sulla consolle e raggiunge il cinema aperto più vicino, quasi sempre il Filangieri, dove compra un biglietto per l’ultimo spettacolo.

Al cinema, a quell’ora, va soprattutto chi non ha voglia di scegliere: non solo il film, ma proprio in generale. Persone che rimandano.



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