L'Anello Di Re Salomone by Konrad Lorenz

L'Anello Di Re Salomone by Konrad Lorenz

autore:Konrad Lorenz [Lorenz, Konrad]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2013-02-13T23:00:00+00:00


PIETA' PER GLI ANIMALI

Ascoltando i commenti del pubblico in un grande giardino zoologico, per esempio a Schönbrunn, ci si accorgerà che sono fatti oggetto di compassione sentimentale certi animali che stanno benone, mentre quasi nessuno coglie la vera sofferenza, pure presente in moltissimi giardini zoologici. Vengono soprattutto compatiti quegli animali che, a causa di certe loro caratteristiche, hanno da sempre colpito la fantasia e la sensibilità dei poeti, come l'usignuolo, il leone o l'aquila.

Sull'usignuolo non ho qui bisogno di aggiungere nulla, perchè per lui vale ciò che ho già notato a proposito di tutti gli uccelli piccoli e non molto elevati nella scala evolutiva. Il maschio in solitaria prigionia “soffre”, di certo, ma non intensamente, perchè al suo canto non accorre una femmina della sua specie; dopo tutto, ciò gli può accadere anche in regime di libertà.

Quanto poi al “re del deserto”, in condizioni di severa prigionia egli soffre assai meno di molti animali feroci che occupano una posizione pari alla sua nella scala evolutiva, perchè in lui è meno intenso il bisogno di muoversi.

Diremo anzi senza eufemismi che il leone è quasi il più pigro di tutti gli animali da preda: egli soffre di una pigrizia veramente invidiabile. Quando si trova in libertà può anche coprire enormi distanze per andare in cerca di cibo, ma lo fa evidentemente solo sotto la spinta della fame, non per un impulso interiore al movimento. E' assai raro vedere un leone in cattività percorrere incessantemente la gabbia in lungo e in largo, come fanno per ore e ore le povere volpi e i poveri lupi. Se ha accumulato abbastanza bisogno di moto per decidersi ad andare un poco su e giù, cosa che del resto può accadere solo in una gabbia assai piccola, la sua sarà una placida passeggiatina digestiva, del tutto esente da quella frenetica fretta con cui i canini sfogano il loro intenso bisogno di moto. Nello zoo di Berlino si è costruito per i leoni un imponente recinto con sabbia del deserto e gialli declivi rocciosi, ma questa dispendiosa costruzione è risultata del tutto inutile: sarebbe andato altrettanto bene un finto scenario cinematografico con leoni imbalsamati, tanto testardamente pigre giacevano le bestie qua e là in mezzo al romantico paesaggio.

E ora passiamo all'aquila! Mi dispiace proprio di demolire le fantasiose leggende che circondano questo uccello maestoso, ma devo attenermi alla verità: tutti gli uccelli rapaci sono, rispetto agli uccelli canori e ai pappagalli, animali assai stupidi, e l'aquila reale, l'aquila per eccellenza delle nostre montagne e dei nostri poeti, è uno dei più stupidi di tutti, assai più di una qualunque pollastrella!

Ricordo ancora la delusione che ho avuto con la mia prima e unica aquila, un'aquila imperiale, che impietosito rilevai per ben sessanta scellini da un serraglio ambulante. Era una femmina stupenda, quasi uniforme nei colori, e quindi aveva già parecchi anni. L'uccello era perfettamente addomesticato e salutava il suo padrone, e in seguito anche me, con un singolare gesto di tenerezza, voltando la testa verso il basso, in modo che la paurosa curva del suo becco adunco veniva a trovarsi rivolta all'insù.



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