L'atomo inquieto by Claudio Tuniz

L'atomo inquieto by Claudio Tuniz

autore:Claudio Tuniz [Tuniz, Claudio]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Mass Media e Comunicazione, Storia, Città della scienza
editore: Carocci editore S.p.A.
pubblicato: 2015-01-14T23:00:00+00:00


Il Dottor Morte

Alla fine degli anni Quaranta negli Stati Uniti furono condotti alcuni esperimenti biomedici segreti, con l’uso di cavie umane inconsapevoli, per studiare il metabolismo del plutonio, uno degli elementi più tossici che siano mai stati prodotti dall’uomo. Allora il plutonio era stato fabbricato da poco tempo e in piccole quantità, ma i militari stavano programmando la sua produzione a livello industriale per costruire le migliaia di ordigni nucleari che sarebbero servite per il “confronto” con l’Unione Sovietica. Bisognava quindi capirne la pericolosità per proteggere le persone professionalmente esposte.

Il pubblico lo venne a sapere solo nel 1993, in seguito all’inchiesta di Eileen Welsome – giornalista dell’“Albuquerque Tribune”, un piccolo giornale del Nuovo Messico – che per questo vinse il premio Pulitzer. Per placare l’indignazione generale, nel 1994 il presidente Bill Clinton creò una commissione nazionale: il Comitato consultivo sugli esperimenti radioattivi sugli esseri umani. Tale commissione, composta da radiologi, biologi, epidemiologi, storici ed esperti di etica e legge, doveva anche verificare se esperimenti analoghi erano ancora in corso.

Come risposta, i laboratori nazionali di Los Alamos pubblicarono nel 1995 il loro punto di vista sulla rivista “Los Alamos Science”. L’articolo era molto dettagliato, ma non si entrava assolutamente nel merito degli ovvii aspetti etici degli esperimenti. L’establishment nucleare concludeva che i dati ottenuti erano essenziali per sviluppare modelli che consentissero di valutare l’impatto di una determinata assunzione di plutonio nei diversi organi del corpo, per proteggere i lavoratori impegnati nella costruzioni degli ordigni nucleari.

Secondo Los Alamos, tre studi basati sull’iniezione di plutonio in soggetti umani vennero autorizzati poco prima delle bombe di Hiroshima e Nagasaki, nei laboratori nucleari di Oak Ridge, Los Alamos e in altri ancora. Ovviamente le persone coinvolte non potevano essere informate, e quindi non erano consenzienti, perché i medici non avrebbero potuto chiedere loro se volevano sottoporsi al trattamento con una dose di plutonio, visto che la parola stessa rimase un segreto militare fino alla fine della guerra.

La prima iniezione umana di plutonio avvenne il 10 aprile 1945. La persona prescelta, nome in codice HP-12, era un uomo di 53 anni, ricoverato nel Manhattan Project Army Hospital di Oak Ridge per varie fratture ossee subite in un incidente automobilistico. Gli furono iniettati 4,7 microgrammi di plutonio, sotto forma di citrato. Questo composto era stato scelto per produrre la massima deposizione nelle ossa. Le urine e le feci del paziente furono raccolte per vari mesi e inviate a Los Alamos per le analisi. Quando i medici lo operarono al ginocchio per ridurne la frattura, raccolsero anche frammenti per biopsie dalla rotula e dalla tibia. All’uomo furono estratti perfino 15 denti (sostenendo che avevano delle carie) e anche questi divennero campioni per lo studio del plutonio.

Gli altri due pazienti scelti per lo studio, CHI-1 e CAL-1, furono diagnosticati come malati terminali di tumore, ma questa diagnosi fu poi confermata solo per CHI-1 e non per CAL-1. Secondo il documento emesso da Los Alamos, alla fine furono “solo” 18 i pazienti che furono trattati con l’iniezione di plutonio nel corso di tutti gli anni successivi.



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