Le cronache di Narnia - 2. Il leone, la strega e l'armadio by C.S. Lewis

Le cronache di Narnia - 2. Il leone, la strega e l'armadio by C.S. Lewis

autore:C.S. Lewis [Lewis, Clive Staples]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori


In quel momento non nevicava più ed era apparsa la luna. La piccola comitiva procedeva in fila indiana: davanti il vecchio signor Castoro, poi Lucy, Peter, Susan e, per ultima, la signora Castoro.

Attraversarono la diga, raggiunsero la riva destra del fiume e proseguirono lungo una specie di sentiero tracciato tra i cespugli e gli alberi folti, ma sempre costeggiando il fiume. Dopo un po’, sulla riva opposta apparve la valletta in fondo alla quale si ergeva il castello della Strega Bianca.

— Teniamoci alla larga — disse il vecchio signor Castoro, indicando le torri che scintillavano in lontananza al freddo splendore della luna. — È meglio fare il giro più lungo rimanendo tra i cespugli, perché con la slitta qui non può venire. Dovrà tenersi sul sentiero alto, sul crinale dei colli.

Il paesaggio notturno era molto bello e sarebbe stato meraviglioso poterlo ammirare da una casa comoda e riscaldata, seduti in poltrona, vicino alla finestra. Ma anche camminando nella neve, con il fagotto sulle spalle, la piccola Lucy si godette il primo tratto di strada come se si trattasse di una gita.

Cammina cammina, a un certo punto Lucy smise di guardarsi intorno e cominciò a chiedersi se ce l’avrebbe fatta ancora, con il fardello che sembrava più pesante ogni minuto. Alzò gli occhi ad ammirare le stelle innumerevoli e la luna d’argento nel cielo, poi le alte cime degli alberi scintillanti di neve e giù, giù, la cascata di ghiaccio lucente e il fiume serpeggiante. Poi riabbassò lo sguardo e vide davanti a sé le zampe del signor Castoro che continuava a camminare, pad-pad-pad-pad, tranquillo e instancabile come se non dovesse fermarsi più.

La luna scomparve dietro le nubi e dopo poco riprese a nevicare. Lucy si sentiva ormai troppo stanca, andava avanti quasi meccanicamente e le pareva di dormire camminando.

Improvvisamente si accorse che il signor Castoro aveva cambiato direzione e ora li guidava su per una collina molto ripida, dove i cespugli erano folti che più non si poteva. Poi lo vide infilarsi in un grande buco che lei aveva notato solo all’ultimo momento, ma la piatta coda della creatura già spariva dentro. Lucy lo seguì pronta e dovette chinarsi un poco: intanto dietro di lei veniva il rumore di altri passi e un continuo sbuffare e ansare. Capì che gli altri avevano imitato il suo esempio e quello del signor Castoro.

— Dove siamo finiti? — chiese Peter, la cui voce risuonava nel buio come se fosse stanca e “pallida” (voi capite cosa intendo, vero?).

— È un vecchio nascondiglio che solo i castori conoscono — rispose la bestiola. — Non è un bel posto, ma è davvero segreto e abbiamo bisogno di riposare. Dormiremo un poco e poi riprenderemo il viaggio.

— Ecco!— esclamò sua moglie in tono irritato. — Se non mi avessi fatto tanta confusione mi sarei ricordata di portare dei cuscini.

Lucy trovò che la caverna non fosse ampia e graziosa come quella del signor Tumnus, ma sarebbero stati all’asciutto e al caldo.

Quando si sdraiarono per dormire (e formarono davvero



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