Le due Battaglie dell'Atlantico by Antonio Martelli

Le due Battaglie dell'Atlantico by Antonio Martelli

autore:Antonio, Martelli [Martelli, Antonio]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Storia, Biblioteca storica
ISBN: 9788815320315
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2015-10-14T22:00:00+00:00


Il secondo periodo della seconda fase (luglio-dicembre 1941)

Intanto il 22 giugno del 1941, quando Hitler aveva ordinato alla Wehrmacht di attaccare l’Unione Sovietica, le prospettive stesse della guerra erano cambiate. Per tutto il periodo fino a dicembre i tedeschi colsero successi travolgenti che li portarono a pochi chilometri da Mosca e alla conquista dell’Ucraina e di gran parte della Russia meridionale. Ma ora la Germania aveva due nemici anziché uno solo, aveva impegnato tutte le sue risorse e si trovava a combattere una lotta per la vita e per la morte. Era, in sostanza, un azzardo spaventoso, le cui nefaste conseguenze non avrebbero tardato a mostrarsi.

Il secondo semestre del 1941 segnò un’inversione di tendenza nella Battaglia dell’Atlantico, in cui i successi degli U-Boote diminuirono nettamente mentre le loro perdite aumentarono. Le cause di ciò furono il miglioramento delle tattiche difensive, nonché l’aumento nel numero delle scorte: fra queste si inserivano in numero crescente le navi della marina americana, che portarono ben prima di Pearl Harbor a una sorta di guerra non dichiarata con i sommergibili tedeschi.

Prima ancora, peraltro, la Kriegsmarine aveva subito una grave sconfitta nella perdita della Bismarck, una delle due grandi navi da battaglia – l’altra era la Tirpitz – che rappresentavano l’inizio dell’attuazione del Piano Z. Era quanto di meglio la tecnica navale poteva produrre in quel periodo: 41.700 t di dislocamento a vuoto (di cui il 40% per la corazzatura) e 50 mila a pieno carico, 241 m di lunghezza e 36 di larghezza, pescaggio oltre 10 m; disponeva di 3 caldaie a coppie modello Wagner con tre assi d’elica che le assicuravano 150 mila HP di potenza, una velocità massima di 30,5 nodi, superiore a quella di molti incrociatori dell’epoca, e un’autonomia di 17 mila miglia. Era armata di 8 pezzi da 380 mm in quattro torri binate, 12 da 150 e altra artiglieria minore, oltre a 6 tubi lanciasiluri, e aveva 2 catapulte che potevano lanciare fino a 6 idrovolanti Arado Ar196. L’artiglieria, appoggiata dalle migliori attrezzature e da un avanzato calcolatore, era di una precisione sbalorditiva. Insomma, era un mezzo bellico formidabile, che in quel momento aveva ben pochi rivali nel mondo, o forse nessuno. Impostata nel 1936 e varata nel febbraio del 1939, era entrata in servizio nell’agosto dell’anno successivo, aveva effettuato le prove di tiro nel marzo del 1941 e quindi iniziato l’addestramento di squadra con l’incrociatore pesante Prinz Eugen. Insomma, essa sembrava simboleggiare la strapotenza tedesca, in grado di lanciare la sfida per l’egemonia, non solo per terra e nel cielo, ma anche sul mare.

La Skl decise di infliggere un colpo, forse mortale, alla Royal Navy, facendo uscire la Bismarck in Atlantico in appoggio alle navi e agli U-Boote che minacciavano il traffico mercantile britannico. La corazzata avrebbe avuto bisogno di un’adeguata scorta di incrociatori: ma in quel momento era disponibile solo il Prinz Eugen perché i due incrociatori da battaglia dislocati a Brest, lo Scharnhorst e il Gneisenau, vi erano bloccati a causa di riparazioni. L’operazione, chiamata «Rheinübung» (esercitazione



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.