Le transenne di piazza del Parlamento by Pietro Fiorentino

Le transenne di piazza del Parlamento by Pietro Fiorentino

autore:Pietro Fiorentino [Fiorentino, Pietro]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Luiss
pubblicato: 2022-06-13T08:05:34+00:00


capitolo 5

La Pubblica amministrazione

La responsabilità della funzione

“La responsabilità della funzione” richiede l’integrazione

delle capacità professionali con indispensabili valori morali.

Oggi si parla molto dell’incapacità della nostra Pubblica amministrazione, con riferimento in particolare al Recovery Fund per la preoccupazione di non riuscire a programmare e spendere adeguatamente le risorse che dovranno presto essere a nostra disposizione.

Se ne parla spesso come di un problema nuovo, come se la nostra PA fosse sempre stata molto efficiente, quasi dimenticando la sua ormai storica incapacità di gestione dei servizi per i cittadini e la sua ancora più limitata attitudine nell’impiego delle risorse comunitarie.

Se ne parla dimenticando che la riforma della nostra burocrazia, con le relative responsabilità e discrezionalità affidate ai funzionari pubblici, tutte da rivedere, rappresenta un tema, anzi un problema ormai vecchio che non siamo ancora riusciti a risolvere nonostante pesi enormemente sulla crescita e la possibilità di ripresa del Paese, e dovrà essere ancora un’ennesima priorità di questo ultimo nuovo Governo.

Se ne parla dimenticando quanto spesso i funzionari pubblici siano in balìa di un sistema politico che non difende il ruolo e l’autorità dello Stato e di chi lo rappresenta; quanti pochi investimenti e manutenzione sulle persone e sulle cose statali vengono fatte, quanto sia diventato così poco attraente per un giovane – salvo forse la sola Banca d’Italia – aspirare a un lavoro nel settore pubblico.

Erano altri tempi quando, agli inizi degli anni Sessanta, partecipai e poi vinsi il concorso per ispettore del lavoro; mi sembrava di aver toccato il cielo con un dito e, anche se poi mi sarei scontrato con i i primi segni di questa inefficienza, in quegli anni ho potuto beneficiare di una concreta e abbastanza lunga esperienza. Un’esperienza che mi ha consentito di essere nelle condizioni di poter fare un confronto con quella successiva nel settore privato, riflettere sulle possibili riforme e interventi che in questi ultimi tempi sembrano così necessari se ci sarà la volontà davvero di affrontarli.

Lo farò iniziando proprio dalla narrazione di alcuni eventi più concreti della mia prima vita professionale, sperando che quello che riuscirò a rammentare di quella ormai “antica” esperienza possa essere ancora interessante. Una sorta di materiale di studio da prendere in esame perché, nonostante il tempo trascorso, non mi sembra che sia cambiato granché.

G: Per cominciare, dimmi allora qual è la differenza più esaltante tra pubblico e privato che ti viene in mente?

Una differenza c’è e, anche se può sembrarlo, non è banale. Si tratta degli “strumenti” di lavoro. A quei tempi scrivevamo molto di più a penna e, quando eri fortunato, con una macchina da scrivere di quelle elettriche con il correttore, mentre ora hanno quasi tutti un computer e Internet, che sicuramente aiutano ad avere più tempo per riflettere e assumere decisioni più ponderate e sicure; anche se penso che questi nuovi mezzi vengano utilizzati per un centesimo delle loro reali potenzialità.

Te lo immagini il “lavoro agile” con la Olivetti 32 e i correttori? Allora uno dei primi obiettivi che ti prefiggevi era quello di avere un luogo di



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