Le viaggiatrici del Grand Tour by Attilio Brilli;

autore:Attilio, Brilli; [Brilli, Attilio ]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Storia, Intersezioni
ISBN: 9788815356628
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2020-08-15T00:00:00+00:00

IX

L’amoroso Baedeker

Gli addii si persero nell’aria fra gli schiocchi di frusta, gli urli dei postiglioni, i nitriti dei cavalli e il frastuono della partenza che, come sempre accade, talora è mesta, talaltra eccitante, a seconda che si guardi con speranza o con timore alle svolte imprevedibili che riserva il destino. Corinne sperava in cuor suo di ammansirlo, il destino, tramite il viaggio lungo la penisola che aveva programmato per ridestare in lord Nelvil, l’uomo venuto dal Nord con il gelo nel cuore, il piacere di vivere mediante la contemplazione di quanto c’è di bello in Italia: «Speravo che avreste accettato di visitare Roma insieme a me», gli dice con suadente sicurezza, «per questo ho fatto preparare i cavalli. Vi ho atteso ed ecco che siete arrivato». Il suo è l’intuito di una donna colta, raffinata che sa sfruttare la segreta connessione fra le attrattive dell’arte e le più intime vibrazioni dei sentimenti. Per questo, più che descrivere, durante l’amoroso viaggio Corinne evoca, richiama in vita, risveglia, materializza il passato con il fine di sollecitare, coinvolgere e attrarre a sé il malinconico, neghittoso amante. Ella sa che si è tanto più reciprocamente attratti, quanto più si ammirano insieme i monumenti che parlano all’anima con la loro grandezza, e sa che bisogna amare per compiacersi di tutto ciò che di nobile e di bello c’è nell’universo. È lei che traccia gli itinerari, preordina le soste e individua i migliori punti di vista da cui osservare gli spettacoli della natura, o meditare sulle opere d’arte. Per infondere fiducia nel compagno di viaggio, ella non perde occasione di blandirlo come suo adorato interlocutore: «Non mi lascio irretire da questo o da quest’altro argomento; mi abbandono piuttosto all’impressione che suscita in me l’interesse di chi mi ascolta». Ella è consapevole che la sua voce può assumere una dimensione oracolare perché agisce in lei un entusiasmo incontenibile, un soffio trascendente: «Sento che quel che parla in me vale più di me stessa». La storia dei due amanti si presenta, sin dagli esordi, come sfida ai rispettivi caratteri, alle differenti mentalità e culture, e in ultima istanza ai divergenti vettori del destino. Figlia di un gentiluomo inglese e di un’italiana, dopo la morte del padre Corinne è fuggita dalla tetra, occlusiva provincia inglese nella quale era stata relegata sotto la tutela della matrigna, perché sa che solo nel paese della madre può essere sé stessa e liberare la propria energia creatrice. Non è invece una fuga, né tanto meno un atto di ribellione, il viaggio in Italia di Oswald Nelvil; egli non viaggia, secondo la prassi, per arricchire la propria cultura o per assecondare capricci o passioni, ma per curare la salute della mente e del corpo ed essere così in grado di adempiere al dovere di figlio che subentra alla figura del padre, e di cittadino esemplare. Attraverso i due protagonisti del romanzo, il viaggio si presenta, nella sua ambivalenza contraddittoria, come ribellione all’ordine precostituito e allo stesso tempo come sua conferma.

Madame de Staël apre il

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