Lettere da Londra (Italian Edition) by Alberto Arbasino

autore:Alberto Arbasino [Arbasino, Alberto]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Adelphi
pubblicato: 2018-09-24T22:00:00+00:00

«I’m giving you something soon, baby». «I want it all, James. Everything you’ve ever done to a girl. Now. Quickly». Ma chi scrive questi dialoghi col prurito alle mucose, Miss Piss? Forse un autore da vendersi sottobanco e da leggersi con una mano sola, baby?... Really, le urla d’orrore e sdegno che hanno accolto la pubblicazione del sesto, e più sfrenato, e ridicolo romanzo di Ian Fleming, illustrano un ‘caso’ abbastanza gustoso – senza che c’entrino, per carità, motivi di belles lettres, ma per le solite buffe implicazioni sociologiche tanto amusing e camp da quando si è imparato ad assaporare come ghiottonerie accademiche gli appetitosi luoghi comuni sulla cultura di massa, l’etica del successo, le società dirette dalla tradizione, i valori della tribù nella società affluente, e via con togetherness, status seeking, conspicuous consumption, freudismi infantili-anali, e «fa’ vedere cosa ti sei messa in bocca, Deborah».

L’autore Fleming è un ricco signore di quarantanove anni che ha successo in più di un affare, e sarebbe già notabile per il fatto che vende largamente questi romanzi (dei quali il meno che si possa dire è «un astuto mix di sesso, sadismo e snobberia») facendo fermamente parte della ristretta élite in testa alla classe dominante britannica: il cosiddetto Establishment cui ci si riferisce per definire tutti insieme Tories Etoniani, Magnati Industriali, Ministri Conservatori, Vescovi Anglicani (da Canterbury in giù), Consiglieri della Regina e Dignitari di Corte, Editorialisti del «Times», Lords Ereditari con genealogia importante, avversari del matrimonio Margaret-Townsend e degli aumenti salariali alle plebi, funzionari civili e bancari così alti da imporre obbedienza agli statisti. Ma Fleming ha fatto molte cose giuste al momento opportuno: collegio a Eton, accademia militare a Sandhurst, pratica d’agente di cambio nella City, Commander nella Marina, assistente personale del Direttore della Naval Intelligence durante la guerra, corrispondente di Reuter e del «Times» a Berlino e a Mosca, matrimonio con una social hostess di fondamentale importanza mondana, la ex-moglie di Lord Rothermere (lord per ragione di soldi, guadagnati con una catena di giornali popolari passabilmente reazionari, lei divisa dal marito dopo un processo per adulterio ove Fleming era la terza parte); socio del Blades; collezionista di prime edizioni; ascoltato collaboratore del «Sunday Times» per gli affari esteri; proprietario della villa di Goldeneye in Giamaica dove ospitò Eden in seguito ai disturbi per Suez.

Tutti i romanzi precedenti, da Casino Royale a From Russia with Love, sono stati molto recensiti e venduti, pubblicati da Cape e Macmillan, serializzati sul «Daily Express», paragonati a Chandler e a Spillane, pregiati quasi da tutti (se non altro, applicando la definizione di Pound per i Tropici di Miller: finalmente dei libri impubblicabili che sono almeno leggibili); e si occupavano di questo agente segreto James Bond impegnato in una quantità di mirabolanti avventure contro lo spaventoso controspionaggio sovietico felicemente chiamato Smersh, con una larghezza di mezzi straordinaria per un’Inghilterra che anche nelle occasioni internazionali e industriali più impegnative e di rappresentanza fa ormai solo figure da pezze al dietro. Ora dopo una vasta e severa analisi

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