L'industria dell'Olocausto by Norman G. Finkelstein

L'industria dell'Olocausto by Norman G. Finkelstein

autore:Norman G. Finkelstein [Finkelstein, Norman G.]
La lingua: eng
Format: epub
editore: Meltemi
pubblicato: 2024-06-14T13:06:18+00:00


Il commercio dell’oro nazista rubato

L’industria dell’Olocausto ha giustamente accusato gli svizzeri di aver acquistato l’oro nazista sottratto alle tesorerie centrali europee323. La commissione presidenziale rivela tuttavia che gli Stati Uniti fecero lo stesso. Il commercio dell’oro nazista rubato restò infatti una politica ufficiale americana finché la dichiarazione di guerra della Germania ne impedì la prosecuzione. Vale la pena di citare per intero il relativo brano del rapporto della commissione:

L’invasione tedesca di Francia, Belgio e Paesi Bassi nel maggio del 1940 indusse il signor Pinsent, consulente finanziario presso l’ambasciata britannica, a inviare un messaggio al ministero del Tesoro per chiedere al signor Morgenthau [il segretario del Tesoro] “se fosse disposto a passare al setaccio le importazioni d’oro allo scopo di rifiutare quelle presumibilmente tedesche”, poiché Pinsent aveva il chiaro timore che le riserve private di oro belga e olandese finissero in mano tedesca. In un memorandum del 4 giugno 1940, Harry Dexter White [responsabile della Divisione per le ricerche valutarie] spiega perché il ministero del Tesoro statunitense non abbia sollevato domande riguardo all’origine dell’oro “tedesco” […] La mossa più efficace che gli Stati Uniti potessero compiere affinché l’oro continuasse a essere un mezzo di scambio internazionale, sostiene White, “consiste nel conservarne l’inviolabilità e l’accettazione indiscussa come mezzo di pagamento internazionale”. In effetti, sei mesi dopo, White avrebbe parlato con sdegno della sua “incrollabile opposizione a prendere in seria considerazione le proposte avanzate da coloro che non conoscono a fondo l’argomento e ci chiedono di sospendere l’acquisto dell’oro o di smettere di comprare l’oro di un determinato Paese per una ragione o per un’altra”. All’inizio del 1941, un memorandum interno del ministero del Tesoro invitò nuovamente White a porsi la domanda: “Di chi è l’oro che acquistiamo?”, ma dai suoi appunti risulta chiaramente che la risposta fu “un’accettazione indiscussa dell’oro”.324

L’industria dell’Olocausto ha giustamente accusato gli svizzeri anche di aver comprato l’oro nazista rubato alle vittime dell’Olocausto. Nulla dimostra però che gli svizzeri abbiano comprato consapevolmente “l’oro delle vittime”, il cui valore complessivo attuale è stato stimato in circa un milione di dollari325. La Commissione presidenziale non esclude inoltre che “i lingotti e le monete acquistati dal ministero del Tesoro mediante la Federal Reserve Bank di New York, durante e dopo la guerra, contenessero quantità infinitesimali di oggetti d’oro rubati alle vittime del nazismo”326.

In sintesi, il rapporto della Commissione presidenziale dimostra che gli Stati Uniti si macchiarono di tutte le accuse rivolte alla Svizzera dall’industria dell’Olocausto.

Quest’ultima ha costretto le banche svizzere a condurre un’esauriente indagine esterna, costata mezzo miliardo di dollari, per individuare tutti i beni non reclamati dell’epoca dell’Olocausto. Ancor prima che l’indagine venisse completata, l’industria dell’Olocausto ha imposto agli svizzeri il risarcimento di un miliardo e duecentocinquanta milioni di dollari327. La commissione Volcker ha tuttavia riferito che gli Stati Uniti erano, proprio come la Svizzera, uno dei principali porti d’approdo dei beni ebrei in Europa328. Esaminiamo ora le richieste imposte agli Stati Uniti.

Come già detto, la Commissione presidenziale ha dichiarato che il suo “lavoro […] dimostra che gli Stati Uniti non hanno preteso da sé stessi meno di quanto abbiano preteso dalla comunità internazionale”.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.