Lo scudo di Talos by Valerio Massimo Manfredi

Lo scudo di Talos by Valerio Massimo Manfredi

autore:Valerio Massimo Manfredi
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
pubblicato: 2016-04-13T22:00:00+00:00


Il sole stava ormai tramontando sul campo insanguinato di Platea, sui corpi sconciati dalle ferite, sui morti accavallati l'uno sull'altro, e il fitto polverio sembrava d'oro, attraversato dai raggi del sole cadente. Talos si alzò guardandosi intorno, come risvegliato da un sogno; vide in lontananza una figura massiccia avanzare in groppa a un asinello: Karas. "Arrivi tardi" disse cupo. "E' tutto finito." Karas osservò il corpo di Brithos già composto come per le esequie: "E' morto come desiderava, dopo aver riscattato il suo nome. Gli sarà data sepoltura con tutti gli onori." "No" rispose Talos. "No, non da loro. Io gli preparerò le esequie." Presero il corpo e lo trasportarono ai limiti del campo, poi Talos andò a prendere dell'acqua al fiume per lavarlo, mentre Karas radunava della legna raccogliendo aste spezzate e rottami di carri dal vicino campo persiano, alzando una modesta pira. Si sedettero uno vicino all'altro vegliando la salma che ora giaceva su una rozza barella in cima alla pira, ricoperta col mantello nero che Brithos aveva indossato al funerale di Aghìas e che aveva portato con sé per tutti quei mesi. "Avrei voluto giungere in tempo" disse Karas. "Ma il mio viaggio è stato lungo e pieno di pericoli." "Anche se fossi giunto in tempo, non avresti potuto far nulla" disse tristemente Talos. "Aveva deciso di morire, non c'è altra spiegazione. La tua missione?" chiese poi. "E' compiuta: Ephialtes è morto; l'ho strangolato con le mie mani." "Bene, e ora, mio buon amico, diamo l'estremo saluto a Brithos, figlio di Aristarchos, Kleomenide... Colui-che-ha-tremato" aggiunse con un ghigno amaro. Karas andò verso l'accampamento persiano che ancora bruciava e tornò con un tizzone in mano. Qualcosa distrasse a un certo punto il suo sguardo, batté una mano sulla spalla di Talos: "Guarda" disse. Il giovane si girò nella direzione che gli veniva indicata e vide una figura incappucciata con le spalle coperte da un lungo mantello grigio che avanzava lentamente in mezzo al campo di battaglia e che poi si fermò, restando immobile a trenta passi di distanza. "E' lui," disse Talos "sembra lo stesso che stava davanti alla tua capanna, quella notte..." "Vuoi che me ne occupi io?" chiese Karas. "No, non m'importa nulla, lascialo stare." Prese il tizzone dalle sue mani e appiccò il fuoco al rogo. Le fiamme si alzarono gagliarde, alimentate dalla brezza della sera e raggiunsero presto il corpo avvolto nel mantello nero. In lontananza si vedeva il fumo alzarsi dalle grandi pire che i Greci avevano alzato nel loro accampamento e su cui cominciavano ad ardere i corpi che man mano erano condotti dal campo di

battaglia. Talos si tagliò i capelli e li gettò tra le fiamme, poi gettò il suo bastone di corniolo, forte e flessibile, che un giorno per lui aveva scelto Kritolaos. In quel momento sentì una mano appoggiarsi sulla sua spalla. Si volse con gli occhi velati di lacrime e si trovò davanti il Re Pausanias: aveva tra le mani il grande scudo col dragone; sul bordo, con la punta del pugnale, aveva inciso un nome: Kleidemos Aristarchou Kleomenides.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.