L'origine delle specie by charles darwin

L'origine delle specie by charles darwin

autore:charles darwin [darwin, charles]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: archivio ladri di biblioteche
editore: Bur
pubblicato: 2014-01-18T23:00:00+00:00


Cause della sterilità dei primi incroci e degli ibridi — Possiamo ora considerare un po’ più da vicino le probabili cause della sterilità dei primi incroci e degli ibridi. I due casi sono fondamentalmente diversi perché, come si è appena notato, nell’unione di due specie pure gli elementi sessuali maschile e femminile sono perfetti, mentre negli ibridi sono imperfetti. Anche nei primi incroci, la maggiore o minore difficoltà nella realizzazione di un’unione dipende apparentemente da diverse cause distinte. Qualche volta deve esserci un’impossibilità fisica che impedisce all’elemento maschile di raggiungere l’ovulo, come nel caso di una pianta dal pistillo troppo lungo perché i tubi pollinici raggiungano l’ovario. Si è anche osservato che, quando il polline di una specie è collocato sullo stigma di una specie lontanamente affine, i tubi pollinici, pur sporgendosi in fuori, non penetrano la superficie dello stigma. Inoltre l’elemento maschile può raggiungere l’elemento femminile, ma essere incapace di far sviluppare un embrione, come sembra essersi verificato in alcuni degli esperimenti di Thuret sui fuci. Di questi fatti non abbiamo una spiegazione, come non siamo in grado di spiegare perché certi alberi non possono essere innestati su altri. Infine può anche svilupparsi un embrione che poi perisce in uno stadio iniziale. Quest’ultima possibilità non è stata sufficientemente presa in considerazione, ma io credo — in base alle osservazioni comunicatemi dal signor Hewitt, che ha accumulato molta esperienza nell’ibridare uccelli della famiglia dei gallinacei — che la morte prematura dell’embrione sia una causa frequente di sterilità nei primi incroci. All’inizio ero assai riluttante ad ammettere questa ipotesi, perché gli ibridi, una volta nati, godono in genere di buona salute e vivono a lungo, come vediamo nel caso del comune mulo. Gli ibridi, tuttavia, si trovano in condizioni diverse prima e dopo la nascita: quando nascono e vivono nel paese in cui vivono abitualmente i loro genitori, essi sono perlopiù esposti a condizioni di vita convenienti. Ma un ibrido condivide solo metà della natura e della costituzione della madre, e pertanto prima della nascita, finché è nutrito nel grembo materno o nell’uovo o nel seme da essa prodotto, può essere esposto a condizioni in qualche misura non convenienti e — di conseguenza — può essere soggetto a morire precocemente, soprattutto se si considera che gli esseri più giovani in generale sembrano particolarmente sensibili a condizioni di vita dannose o innaturali.

Per quanto riguarda la sterilità degli ibridi, in cui gli elementi sessuali sono imperfettamente sviluppati, il caso è assai diverso. Ho fatto riferimento più di una volta a una quantità di fatti, da me raccolti, i quali dimostrano che, quando gli animali e le piante sono tolti dalle loro condizioni naturali, è molto probabile che il loro sistema riproduttivo venga seriamente danneggiato. In effetti questo è l’impedimento maggiore che si oppone all’addomesticamento degli animali. Tra la sterilità così indotta e quella degli ibridi ci sono molti punti di somiglianza. In entrambi i casi la sterilità è indipendente dalle condizioni generali di salute ed è spesso accompagnata da dimensioni eccessive o da grande rigoglio.



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