Lost & Found by Brigit Young

Lost & Found by Brigit Young

autore:Brigit Young [Young, Brigit]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Juvenile Fiction, General
ISBN: 9788858831373
Google: Zk1HDwAAQBAJ
editore: Feltrinelli Editore
pubblicato: 2018-01-24T23:00:00+00:00


11.

Il giorno dopo, Jake non era a scuola. Marcy, la nuova (nonché prima) compagna di mensa di Tillie, le disse che forse era malato. Tillie non era di questo avviso. Pensava che stesse aspettando. Aspettando un’altra telefonata con altri indizi da seguire, per quanto assurdo fosse.

Dopo la scuola, Tillie avrebbe passato il pomeriggio a cercare gli occhiali. Fu tentata di mandare un messaggio a Jake, ma poi decise che era meglio evitare. Se lo immaginò in lacrime, la notte precedente, con il corpo rannicchiato che lo faceva sembrare ancora più piccolo, e pensò che forse d’ora in poi le sarebbe apparso diverso. Non ci teneva a scoprirlo, così lo lasciò alla sua finta malattia senza disturbarlo.

Scrisse un messaggio alla mamma dicendole che era impegnata con il Club dell’Arte e prese l’autobus per Main Street.

La gastronomia era pressoché vuota, quando arrivò. Erano circa le quattro, e gli adulti erano ancora quasi tutti al lavoro o erano andati a prendere i figli a scuola e li stavano riportando a casa. Il negozio aveva alcuni tavolini tondi. Tillie pensò di partire da lì. Prima di chiedere, avrebbe fatto un’ispezione del posto. Magari gli occhiali erano caduti da un tavolino e qualcuno con un calcio li aveva fatti finire sotto l’impianto di ventilazione o dietro ai cartoni vuoti vicino al frigorifero delle bibite. Dopodiché avrebbe preso la strada più facile e avrebbe chiesto al tipo dietro il registratore di cassa se avevano un ufficio oggetti smarriti. La presenza di due uffici oggetti smarriti avrebbe garantito il ritrovamento di qualsiasi bene importante caduto per terra o messo nel posto sbagliato.

Tillie si chinò e cominciò la ricerca scattando foto al pavimento di piastrelle con le sue brave macchie di ketchup e le impronte nere delle scarpe dei clienti. L’uomo alla cassa non parve notarla, o forse non era interessato a lei. Aveva i gomiti appoggiati sul bancone e sfogliava le pagine di una rivista sospirando di tanto in tanto. Il ragazzo dietro il banco dei panini dormicchiava su una sedia appoggiata al muro con una mosca che gli ronzava davanti. Tillie gli fece una foto in cui faceva una smorfia nel sonno tirando su col naso mentre l’insetto gli svolazzava intorno.

Dopo aver ispezionato ogni angolo del negozio senza risultati, Tillie si avvicinò zoppicando all’uomo dietro il registratore di cassa.

“Desideri?” disse quello in tono scortese alzando lo guardo dalla rivista, chiaramente seccato. Tillie compensò l’imbarazzo apprezzando il disinteresse dell’uomo per lei e per il suo strano modo di camminare, l’assenza di un sorriso eccessivamente gioviale.

“Ecco...” disse, sentendo le guance arrossire, come le capitava quando parlava con degli estranei, o con chiunque, per la prima volta, “ha trovato per caso un paio di occhiali?”

L’uomo non rispose, limitandosi a inarcare le sopracciglia, come per dire: “Vai avanti...”.

“Marroni? A pallini?”

L’uomo quasi non le fece finire la domanda: “Oh, è già passato qualcuno a prenderli”. E poi tornò alla sua rivista, sfogliando le pagine così velocemente che non sembrava nemmeno leggerla.

La prima reazione di Tillie fu una moderata soddisfazione per il



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