Meccanica quantistica e senso comune (2014) by David Z. Albert

Meccanica quantistica e senso comune (2014) by David Z. Albert

autore:David Z. Albert [Albert, David Z.]
La lingua: ita
Format: epub, azw3, mobi
editore: Adelphi
pubblicato: 2015-09-08T22:00:00+00:00


Ecco un modo per avviare la discussione: supponiamo che le equazioni lineari del moto della meccanica quantistica siano sempre vere e che quindi osservatori come quello descritto sopra si ritrovino frequentemente, al termine di misurazioni di colore, in stati come quello della [1].

Proviamo a capire che cosa implicherebbero tali equazioni in relazione al modo in cui un simile osservatore, in uno stato del tipo [1], risponderebbe a domande su ciò che prova (cioè, sul proprio stato mentale). Può darsi che da ciò ricaveremo qualche informazione significativa.

La domanda più ovvia è la seguente: «Qual è la tua attuale convinzione circa il colore dell’elettrone?». Ma tale domanda non risulta molto utile in questo caso. Vediamo perché. Supponiamo che l’osservatore in questione – quello che si trova ora nello stato [1] – dia risposte sincere a domande del genere; supponiamo, cioè, che quando il suo stato cerebrale è |crede e nero〉 egli risponda invariabilmente a tale domanda pronunciando la parola «nero» e che invece, quando il suo stato cerebrale è |crede e bianco〉, risponda invariabilmente a tale domanda pronunciando la parola «bianco». Il problema è che proprio la linearità delle equazioni del moto che ha determinato in primo luogo la sovrapposizione di differenti stati cerebrali nello stato [1] ora implicherà che, se dovessimo rivolgere questo tipo di domanda a un osservatore di tal genere quando vale la [1], lo stato del mondo, dopo la sua risposta alla domanda, sarebbe una sovrapposizione di uno stato in cui egli dice «nero» e di uno in cui dice «bianco»; ma ovviamente un «responso» del genere non sarebbe affatto più facile da interpretare della sovrapposizione di stati cerebrali della [1], di cui quel responso doveva essere una descrizione!

Ci sono tuttavia domande di altro tipo, che si rivelano più istruttive.

Si noti, per cominciare, che dalla linearità degli operatori che rappresentano le osservabili dei sistemi quantistici (il tipo di linearità che è stato definito nelle equazioni [9] del cap. 2) deriva che, se una qualunque osservabile O di un qualunque sistema quantistico S ha un determinato valore nello stato |A〉S, e quello stesso determinato valore in qualche altro stato |B〉S, allora O di necessità avrà esattamente quello stesso determinato valore anche in qualsiasi sovrapposizione lineare di quei due stati.62

Applichiamo questo risultato alla sovrapposizione di stati della [1].

Supponiamo di chiedere a u: «Non dirci se credi che l’elettrone sia nero oppure credi che sia bianco; dicci semplicemente se una di queste due cose è vera oppure no; dicci, in altre parole, soltanto se hai o meno una qualche convinzione definita (non incerta, non confusa, non vaga e non sovrapposta) circa il valore del colore di questo elettrone».

Ora, se sussiste lo stato |crede e nero〉u |«nero»〉m |nero〉e quando facciamo questa domanda a u, e se davvero u riferisce in modo sincero e competente i propri stati mentali, allora egli presumibilmente risponderà: «Sì, ora ho una convinzione definita, una di quelle due cose è vera»; e ovviamente risponderà esattamente allo stesso modo qualora sussista lo stato |crede e bianco〉u |«bianco»〉m |bianco〉e.

Quindi, il rispondere a questa particolare



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