Miti ebraici by Elena Loewenthal

autore:Elena Loewenthal
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
Tags: Religion, General
ISBN: 9788858419489
editore: Giulio Einaudi Editore
pubblicato: 2016-05-09T22:00:00+00:00

La vera identità della regina di Saba (forse)

Si dice che quando la regina di Saba si presentò dal grande re Salomone, questi volle mettere alla prova la sua sincerità. Fece costruire una casa di vetro e quando la regina entrò, pensando che ci fosse dell’acqua sotto i propri piedi, alzò la lunga gonna per non bagnarla e cosí facendo mostrò le gambe, pelose come quelle di una scimmia. Mostrò soprattutto al re, uomo avveduto e quasi veggente, che il suo fiuto aveva avuto ragione, perché quelle gambe dimostravano che la regina era la demonessa Lilit in uno dei suoi cangianti travestimenti.

Si dice.

Ma sarà stato cosí?

La regina di Saba è bellissima.

Vive in una terra remota, talmente remota che nessuno sa dove sia e in quale direzione andare per cercarla. A dire la verità, quando la regina di Saba si presenta davanti a re Salomone, ed è l’inizio di una storia, nessuno sa che la sua terra esiste. E invece si trova in oriente, forse nel meridione, là dove l’oro abbonda in quantità tali da valere alla stregua della polvere, e di argento se ne trova tanto quanto il fango sulle strade, dopo ch’è piovuto. Gli alberi e le piante di quella regione risalgono al tempo in cui il mondo era stato appena creato e c’era il giardino dell’Eden. La sua popolazione è fatta di gente che non conosce la guerra né il combattimento.

Salomone, che sa quasi tutto quello che c’è da sapere del mondo, un bel giorno invia un messo che, non si sa bene come, trova la strada per il regno di Saba e recapita alla regina una lettera.

«Saluti dal re Salomone. Che la pace sia con voi. Sappiate che il Santo, sia Egli benedetto, mi ha nominato re degli animali, degli uccelli, dei pesci, dei demoni e degli spiriti. Sappiate che tutti i sovrani del mondo vengono a rendermi omaggio, e cosí mi aspetto anche da voi, chiunque voi siate. Mi auguro che sarà cosí, altrimenti mi troverò costretto a inviare contro di voi le mie innumerevoli schiere di uomini e animali, di cui sono il re indiscusso!»

La regina di Saba legge la missiva e sul momento non sa cosa fare. Si consulta con i suoi dignitari, che le riferiscono piú o meno cosí: «Sinceramente non sappiamo nulla di questo Salomone, ma dipenderà dal fatto che viviamo in quest’angolo sperduto di mondo che nessuno sa dove sia, piuttosto che dal suo scarso valore. Comunque, fossimo in voi, maestà, non ci daremmo tanta pena per una minaccia inconsistente».

Ma la regina di Saba non si quieta. Forse, piú dei bellicosi intenti con cui la lettera si chiude, può la curiosità che, come ben si sa e si sapeva in quei tempi lontani, è donna. Cosí si prepara a partire, senza dire niente a nessuno. Finché non chiama a raccolta tutte le navi della sua flotta immensa e dà ordine di caricarvi il legname piú pregiato, perle e gemme di ogni tipo. Vi fa salire a bordo, inoltre, seimila ragazzi e ragazze,

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