Novelle per un anno (sist.) by Luigi Pirandello

Novelle per un anno (sist.) by Luigi Pirandello

autore:Luigi Pirandello [Pirandello, Luigi]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Narrativa italiana, Letteratura
editore: !!br0ken!!
pubblicato: 2014-08-02T22:00:00+00:00


Jeri e oggi

La guerra era scoppiata da pochi giorni.

Marino Lerna, volontario del primo corso accelerato di allievi ufficiali, avuta la nomina a sottotenente di fanteria, dopo una licenza di otto giorni trascorsa in famiglia, partí per Macerata, ov'era il deposito del reggimento a cui era stato assegnato: il 12.mo, brigata Casale.

Contava di passar lí qualche mese per l'istruzione delle reclute, prima d'esser mandato al fronte. Invece tre giorni dopo, mentre si trovava nel cortile della caserma, fu improvvisamente chiamato, non seppe da chi; e sú per le scale si trovò insieme con gli altri undici sottotenenti arrivati con lui a Macerata dai diversi plotoni.

- Ma dove? Perché?

Sú, in sala. Dal colonnello.

Rigido sull'attenti, coi compagni, davanti una tavola massiccia, ingombra d'incartamenti, fin dalle prime parole di quel colonnello dei carabinieri, che teneva in sostituzione il comando della caserma, comprese poco dopo che doveva esser giunto un ordine di partenza per loro.

Con gli occhi ancora abbagliati dal sole di giugno che splendeva giú nell'ampio cortile, non riuscí in prima a discernere, nel bujo di quella tetra sala, se non l'argento della montura al collo della divisa del signor colonnello, il roseo d'una lunga faccia cavallina tagliato da un grosso paio di baffi, e il biancheggiar delle carte sulla tavola.

Per un tratto, smarrí nello scompiglio tumultuoso dei pensieri e dei sentimenti il senso delle parole proferite con voce dura e urtante. Si sforzò di prestar attenzione e, sissignori, era proprio cosí: l'ordine di partenza era per la sera del giorno appresso.

Già al deposito si sapeva che il 12.mo occupava al fronte una tra le piú aspre e difficili posizioni, sul Podgora; e che i piú giovani ufficiali vi erano stati mietuti in parecchi assalti infruttuosi. Bisognava, dunque, correr subito a colmare quei vuoti.

La tensione dell'animo, appena il colonnello licenziò quei dodici giovani, si sciolse in ciascuno di loro, per un istante, in un curioso stordimento, quasi di delusa ebbrezza. Subito se ne distolsero per abbandonarsi a un eccesso di disinvoltura rumorosa; da cui però, un momento dopo, tornarono a riprendersi con uno studio di mostrare l'uno all'altro che quella loro disinvoltura non era punto affettata.

Si trovarono, a ogni modo, tutti d'accordo nella decisione di correre al telegrafo per annunziare ai parenti con parole animose la partenza.

Tutti, meno uno. Proprio quell'uno tra gli ottanta del plotone allievi ufficiali che da Roma era stato assegnato con Marino Lerna al 12.mo reggimento: un tal Sarri; proprio quel tal Sarri che a Marino Lerna era tanto dispiaciuto di avere a compagno, quasi che la sorte avesse voluto tra gli ottanta camerati del plotone romano scegliergli quello appunto che gli era piú antipatico.

Ma veramente quel Sarri non aveva nessuno, a cui telegrafare la sua partenza. In quei tre giorni passati insieme a Macerata, Marino Lerna, pur non riuscendo a mutare in fondo l'opinione che n'aveva, s'era sentito tuttavia un po' meglio disposto verso di lui, forse perché da solo a solo il Sarri aveva smesso quell'aria sprezzante che lo aveva reso a Roma inviso a tutti i compagni del plotone.



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