Novellino e conti del Duecento by Novellino e Conti dei Duecento

Novellino e conti del Duecento by Novellino e Conti dei Duecento

autore:Novellino e Conti dei Duecento
La lingua: ita
Format: epub
editore: UTET
pubblicato: 2012-12-31T16:00:00+00:00


1. Qui conta ecc.: l’ipotesi del D’Ancona che qui si alluda alla grande carestia del 1171, durata sei mesi, come narra lo storico Giustiniani, Annali di Genova, I, 248, sembra confermata dal fatto che negli Annali del cancelliere Oberto (Monum. Germaniae hist., ed. G. H. Pertz, t. XVIII, Hannover, 1881, pp. 90 segg.) si parla di quattro navi che, in occasione della carestia, vennero noleggiate per un viaggio in Sardegna. Cfr. A. NERI, in «Giornale ligustico di archeologia, storia e belle arti» (Genova), a. VII e VIII, 1881, pp. 40 segg.

2. sì avea: c’era, col solito sì rafforzativo.

3. un gran caro: una grande penuria di viveri. Cfr. Libro della distruzione di Troia (ed. Schiaffini, Testi fiorentini cit., p. 182): «… venne sì grande fame e caro di vivanda nell’oste».

4. rubaldi: ribaldi. Spiega il Barbi («Bull. Soc. dant.», XII, 263 e XVIII, 9) che «ribaldo era chiamato chi senz’arte onesta, vivesse alla giornata, di giuoco e di rapina e di mestieri vili e turpi…». L’u protonica sarà dovuto all’influsso di rubare.

5. Pensarono così: sottinteso, i funzionari del Comune.

6. galee: navi lunghe a due alberi, donde galeotto «marinaio di galea».

7. conducitori: marinai.

8. avereboro: forma non sincopata del condizionale che sussiste a Firenze fino agli ultimi anni del sec. XIII. La desinenza in -oro è estensione analogica della forma dei perfetti dissoro, fossoro. Cfr. A. SCHIAFFINI, Testi fiorentini cit., p. XV.

9. che a maraviglia: che è incredibile.

10. Tutti quie… cernire: cioè non si potrebbero separare o distinguere i cittadini dai forestieri, le donne e i fanciulli dagli uomini. Cernire (dal lat. cernere) valeva anche giudicare, ma sempre come atto del distinguere. Cfr. Par., III, 72: «… dal voler di colui che qui ne cerne», dove c’è il riconoscimento della giustizia divina che distingue i beati secondo i loro meriti.

11. diedero mano a’ remi: preferisco questa lezione che si trova in Pan2 a quella di V e Gz: diedero de’ remi in acqua, che mi sembra secondaria, oltre che meno efficace nel rendere l’immediatezza del gesto dei marinai. Cfr. novella LXXXIV: «trassero tutti le loro».

12. aportarono: presero porto, approdarono. Per l’uso intransitivo del verbo e questo particolare significato, cfr. nov. LXXXII: «maravigliandosi molto che sanza neuna guida era questa navicella così aportata ivi». In V e Gz: e apportârli.

13. Sardigna: forma normale del fiorentino antico. Cfr. Inf., XXII, 89.

14. dovizia (lat. divitiae): abbondanza.



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