Partigiani Della Montagna by Giorgio Bocca

Partigiani Della Montagna by Giorgio Bocca

autore:Giorgio Bocca [Bocca, Giorgio]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Essays, Philosophy, Political, Political Science
ISBN: 9788807818462
Google: UliW9CE-0BkC
Amazon: 8807818469
editore: Feltrinelli Editore
pubblicato: 2008-01-01T23:00:00+00:00


L'esercito partigiano

Le repubbliche

Nessuno, che vi abbia vissuto, sentirà mai in altro luogo e tempo tanto sapore di libertà come in quelle strette valli alpine che i partigiani chiamavano le loro repubbliche.

Esso nasceva dal contrasto vivo e palpabile con il mondo d'oppressione gravante sulla pianura. Era la gioia del proibito; la sensazione di essere usciti da un incubo, vibrava nell'aria e nelle cose, nei gesti e nelle parole, nei visi più sereni e distesi, negli occhi privi di sospetto. Dal momento in cui si oltrepassava il primo blocco ribelle si aveva l'impressione di camminare più spediti, con più naturalezza, con desiderio di sorridere, di salutare, di abbracciare qualcuno.

Le valli erano state occupate nella tarda primavera del '44.

I vari motivi che spinsero a questa occupazione possono riassumersi nell'equilibrio di forze che era stato raggiunto, col finire dell'inverno e con l'afflusso di nuove reclute.

I partigiani non erano ancora in grado di scendere in pianura per tentare un'azione decisiva, ma i nazifascisti non avevano più la possibilità di restare nelle valli. E proprio come si stabilisce il livello fra vasi intercomunicanti, così, senza troppi sussulti, ma in maniera fluida e graduale, i presidi nemici s'erano arretrati di fronte alla pressione continua e concentrica dei partigiani. Un paese dopo l'altro veniva stretto da vicino, isolato, soffocato sino a che, per lo più di notte, il presidio nemico si allontanava.

Non battaglie campali, ma una pioggia insistente di imboscate rapide, di cecchinaggio implacabile, di sabotaggio continuo. Con l'annuncio dello sbarco in Normandia il processo si sviluppò rapidamente e le forze partigiane, spinte da una ondata di entusiasmo, scesero decisamente nel fondovalle.

L'ultimo tentativo fascista di allettarle ed intimidirle, svolto a mezzo del famoso bando del duce del 25 maggio, naufragava nel ridicolo. Da quel giorno in poi furono i partigiani ad emettere bandi e appelli alle forze fasciste.

Le difese prima dislocate solo sulle creste e sui versanti scesero presso gli stradoni. Reticolati, posti di blocco, apprestamenti difensivi furono eretti in modo da segnare ufficialmente il distacco fra due mondi. Dalle postazioni ove le mitragliatrici eran piazzate a difesa dell'imbocco della valle, si scorgeva la pianura. Quella era la repubblica sociale di Mussolini dove centinaia e migliaia di cittadini venivano imprigionati, torturati e uccisi, dove la stampa fascista parlava di rinascita e di onore. Alle spalle invece, in quella stretta striscia di terra che le montagne dividevano, il piccolo mondo dei partigiani, il primo territorio veramente libero di Italia, liberato ed occupato da soli italiani.

Le bande si erano sistemate lungo la valle. I comandi in genere risiedevano nei passi ai bordi dello stradone, ma la maggior parte dei distaccamenti rimaneva nelle borgate di montagna arroccate sui versanti. Il comando della valle risiedeva nel paese centrale o più importante. Numerosi mezzi motorizzati, catturati al nemico, collegavano e rifornivano i reparti. Salì in quei tempi in montagna l'ondata dei partigiani estivi. L'illusione che la guerra fosse ormai alla fine e il desiderio di partecipare alla discesa trionfale, misto alla conoscenza delle migliorate condizioni di vita, spinse la massa degli indecisi, dei tecnici del "momento buono" a troncare i ponti con l'incertezza.



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