Paura by Daniel T. Blumstein

Paura by Daniel T. Blumstein

autore:Daniel T. Blumstein [Blumstein, Daniel T.]
La lingua: eng
Format: epub
ISBN: 9788832854411
editore: Raffaello Cortina Editore
pubblicato: 2022-01-13T23:00:00+00:00


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Segnali e segnalatori

Ah-aaaaah! Ah-aaaaah! A mezzogiorno il richiamo di allarme del pavone trafisse la calura oppressiva del premonsone nel parco nazionale Jim Corbett, una delle ultime riserve per tigri dell’India del Nord. La mia amica Nancy e io avevamo visto vari tipi di uccelli e giocato con un elefantino orfano allevato da umani. Avevamo cavalcato elefanti addomesticati che fornivano un osservatorio privilegiato abbastanza elevato per guardare giù nella vegetazione alta tre metri – in gran parte canapa selvatica – che ricopriva le parti non boscose del parco. Avevamo trovato animali uccisi dalle tigri e stavamo con gli occhi aperti. Avevamo avvistato impronte fresche di tigre più grandi della mia mano e scrutavamo in alto e tutt’intorno con una certa trepidazione. Ma, dopo tre giorni, di tigri nemmeno l’ombra. Poi, il quarto giorno raggiungemmo a piedi una torretta di osservazione vicino al campeggio e salimmo fino alla piattaforma coperta per cercare gli animali selvatici lungo il fiume che divideva in due il parco.

Ah-aaaaah! I versi del pavone di solito segnalano qualcosa che li disturba, come la presenza di un elefante, di un cinghiale o magari di una tigre. L’uccello volò via strepitando. Qualche minuto dopo, la riva del fiume era piena di scimmie – macachi rhesus – che guardarono avanti e indietro prima di nuotare velocemente fin sulla sponda opposta. Una volta dall’altra parte, si arrampicarono sugli arbusti e si misero a urlare, voltandosi nervosamente a guardare in direzione della riva. Pochi attimi dopo, dalla fitta vegetazione emerse una tigre enorme che avanzò lentamente verso il bordo dell’acqua. Fermandosi un momento, il felino entrò nel fiume e si allungò per farsi un bagnetto rinfrescante. La tigre era gigantesca, lunga almeno sei metri. Tutte le sue potenziali prede se ne tenevano bene alla larga. Quel lontano giorno del 1987 rimasi affascinato da come i vocalizzi di allerta di una specie avessero influenzato altre specie. Quanto è frequente questo genere di comunicazione interspecifica? E, se è un fenomeno comune, che cosa succede quando le specie di un ecosistema storicamente stabile cominciano a scomparire?

In questo capitolo vedremo come gli animali ottengano informazioni sui predatori attraverso le vocalizzazioni, sia da esemplari della loro specie sia da quelli appartenenti ad altre specie. Scopriremo che cosa regoli la produzione dei vocalizzi di allarme e che cosa possano significare, e ciò ha implicazioni anche per l’evoluzione del linguaggio umano. Rifletteremo sull’affidabilità dei richiami di allarme e su quali siano le conseguenze per gli altri animali. Infine, utilizzeremo ciò che abbiamo appreso sulla comunicazione dei messaggi di allarme per comprendere meglio come poter acquisire informazioni e reagire alle minacce in maniera efficace.

Se non avete la possibilità di visitare il parco Corbett e sentire l’allarme del pavone, potete fare una passeggiata nel bosco o in un’altra area naturale insieme a un cane. A seconda di dove vi trovate, probabilmente udirete il ciangottio degli scoiattoli, lo sbuffare dei cervi e i trilli degli uccelli. Queste vocalizzazioni possono servire a tre scopi: comunicare con i predatori, comunicare con gli esemplari della propria



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