Peer Gynt by Henrik Ibsen

autore:Henrik Ibsen [Ibsen, Henrik]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Einaudi
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00

ATTO QUARTO

Sulla costa sud-ovest del Marocco. Una foresta di palmizi. Una tavola apparecchiata, una tenda, stuoie di giunco. Piú addentro nel folto, amache appese agli alberi. In mare un panfilo a vapore con bandiera norvegese e americana. Sulla spiaggia un canotto. È l’ora verso il tramonto.

Peer Gynt, bell’uomo di mezza età elegantemente vestito da viaggio, con un occhialino d’oro sul petto, siede come anfitrione a capo tavola. Master Cotton, Monsieur Ballon, e i signori Von Eberkopf e Trumpeterstraale terminano di pranzare.

PEER GYNT Bevete, signori! Siamo creati per godere, dunque godiamo! Sta scritto: quel che è fatto è fatto, quel che è andato è andato... Che cosa posso offrirvi?

TRUMPETERSTRAALE Fratello Gynt, sei un ospite magnifico!

PEER GYNT Divido il merito col mio denaro, il mio cuoco e il mio stewart...

MASTER COTTON Very well; beviamo alla salute di tutti e quattro!

MONSIEUR BALLON Monsieur, voi avete un goût, un ton assai rari oggi in un uomo che viva en garçon... qualcosa che non saprei ben definire...

VON EBERKOPF È afflato, luce di libera intelligenza speculativa e di cosmopolitismo, è penetrazione di prospettive improvvise, scevra da pregiudizi angusti; son caratteristiche facoltà induttive, schiettezza unita ad esperienza che s’incontrano al vertice della trilogia. Nevvero, signore, volevate dir questo?

MONSIEUR BALLON Sí, può darsi; benché in francese non suoni cosí bene.

VON EBERKOPF Ei was! Il francese è una lingua troppo poco duttile. Ma, dicevo, se si vuol ricercare la ragione del fenomeno...

PEER GYNT È subito trovata: perché non ho moglie. Sí, signori, il ragionamento è chiarissimo. Che cosa dev’essere un uomo? Se stesso, rispondo io. Un uomo deve vivere per sé e per ciò che è suo. Ma come lo può se è un cammello da carico che porta venture e sventure altrui?

VON EBERKOPF Ma questa concentrazione del vostro io vi è costata molte lotte, di certo...

PEER GYNT Oh sí, s’intende, in altri tempi; ma ne son sempre uscito con onore. Una volta però fui molto vicino a restar preso in trappola. Ero un giovanotto vivace e focoso; e la dama del mio cuore apparteneva a una famiglia reale...

MONSIEUR BALLON Reale?

PEER GYNT (sprezzante) Sapete bene; di quelle famiglie...

TRUMPETERSTRAALE (con un pugno sul tavolo) Quei diavoli di aristocratici!

PEER GYNT (alzando le spalle) Altezze decadute che ripongono ogni loro orgoglio nel salvaguardare lo stemma da una macchia plebea.

MASTER COTTON Allora, la cosa naufragò?

MONSIEUR BALLON La famiglia era contraria?

PEER GYNT No, affatto!

MONSIEUR BALLON Ah!

PEER GYNT (con reticenza) Voi capite: c’erano fatti che spingevano a celebrare al piú presto le nozze. Ma per parlar schietto, la cosa mi ripugnava da cima a fondo. In un certo senso sono molto schifiltoso, e mi piace far fuoco con la mia legna. E quando il futuro suocero venne a chiedermi con belle parole di cambiar nome e posizione e di assumere un titolo nobiliare, con altri particolari molto incomodi per non dire inaccettabili... allora ruppi dignitosamente, respinsi l’ultimatum... e rinunziai alla sposa. (Tamburellando sul tavolo con aria meditabonda) Eh sí, un destino ci governa! Cosí è per tutti. È una certezza confortante.

MONSIEUR BALLON La cosa finí

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