Rito di sangue (Italian Edition) by Steve Robinson

autore:Steve Robinson [Robinson, Steve]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9781503938496
editore: Amazon Crossing
pubblicato: 2017-04-10T16:00:00+00:00

CAPITOLO 35

Jefferson Tayte passò i tornelli della stazione di Paddington e avanzò lungo il binario per prendere il treno per Truro delle 17.03 in una ressa di pendolari del venerdì. Alzò gli occhi e ammirò la creazione di Isambard Kingdom Brunel, realizzata in collaborazione con l’architetto Matthew Digby Wyatt. La luminosa campata centrale si inarcava trenta metri sopra di lui come una cassa toracica decorativa in ferro battuto. Era sostenuta da colonne d’acciaio rosse e bianche e correva per centocinquanta metri fino al ventaglio di luce dell’apertura finale. Tayte si chiese quante delle persone che si affrettavano intorno a lui si prendessero qualche istante per guardarla, quanti si fossero soffermati a leggere la storia della stazione o sapessero qualcosa del posto in cui si trovavano.

Dopo aver salutato Julia Kapowski e aver preso un taxi fuori dal suo ufficio, che non era distante dal parco in cui si erano incontrati, aveva aggiornato il suo cliente. Poi aveva chiamato Amy per raccontarle quello che aveva scoperto sulla scatola. Gli era dispiaciuto che non gli avesse risposto, ma la buona notizia poteva aspettare e in parte ci teneva a vedere la sua espressione quando le avesse rivelato quello che aveva scoperto lo specialista.

Seguì un tizio in un completo grigio sulla carrozza del treno, seguito a sua volta da un altro tizio vestito in modo simile. La carrozza era già affollata quando la attraversò e l’aria lo investì con l’odore della plastica nuova e della tappezzeria di simil velluto, mescolato a quello di corpi accaldati, sudati dopo le ore di ufficio e la metropolitana londinese. Tayte si augurò che l’aria condizionata funzionasse.

Aveva trovato posto da poco quando gli squillò il telefono. Il treno era ancora in stazione ma le porte si erano chiuse, sigillando all’interno i passeggeri pronti per la partenza. Tayte teneva la valigetta stretta fra i piedi e aveva lo zaino in grembo. La semplice suoneria del telefono riecheggiò più forte quando lo tirò fuori dalla tasca, richiamando l’attenzione dei compagni di viaggio. Guardò il display, ma non capì chi fosse a chiamare.

«JT» annunciò.

La donna seduta di fronte a lui alzò gli occhi dal libro, distratta da quella parlata straniera improvvisa. Accanto a lei, un giovane impiegato stretto nelle cuffie non si accorse di nulla.

«Signor Tayte?» chiese la persona all’altro capo della linea.

Il genealogista pensò che sembrava una voce maschile, ma c’era qualcosa di strano nel tono e non poteva esserne sicuro. «Sono io» disse.

«Ho qualcosa per lei, signor Tayte.»

Sembrava una voce dei cartoni animati, era innaturale, come se la persona che parlava inspirasse elio fra una frase e l’altra.

«Chi parla?»

«Chi sono io non ha importanza. Lo scoprirà presto.»

Tayte era incuriosito. «Ha lasciato lei quel vecchio articolo di giornale sotto il mio tergicristalli a Bodmin, ieri?» Parlava a voce più alta di quanto avrebbe voluto. L’intera carrozza tacque. Si voltò verso il finestrino e chiese: «Come ha avuto il mio numero?».

«Si limiti ad ascoltare, signor Tayte. Non l’ho chiamata per passare il tempo. Dobbiamo vederci. Io posso aiutarla.»

Tayte sentì il treno dare uno scossone mentre iniziava a muoversi.

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