San Francisco-Milano by Federico Rampini

San Francisco-Milano by Federico Rampini

autore:Federico Rampini [Rampini, Federico]
La lingua: ita
Format: epub


New Economy, ricordate?

Nel marzo 2000, quando io stavo per trasferirmi a San Francisco, l'indice Nasdaq della Borsa tecnologica americana segnava il massimo di tutti i tempi a quota 5048, al culmine di quella che fu definita «la più grande creazione di ricchezza avvenuta per vie legali nella storia dell'umanità» (dallo scandalo Enron in poi, sulla legalità di quel boom sono state segnalate vistose eccezioni). Molto prima che il terrorismo e la guerra spaventassero consumatori e investitori, l'11 marzo 2000 iniziava il grande crollo della New Economy. Solo negli Stati Uniti sono stati persi 7000 miliardi di dollari, la più grande distruzione di ricchezza mai avvenuta in tempo di pace. La New Economy dunque fu solo una perversa bolla finanziaria, come la speculazione sui bulbi dei tulipani alla Borsa di Amsterdam nel Seicento? Fu una crudele illusione che ci lascia in eredità solo macchie infamanti sull'etica degli affari?

La risposta è no. La New Economy nata alla periferia Sud di San Francisco, nella Silicon Valley, è stata una fase di parossismo in cui il capitalismo americano ha mostrato tutto il meglio e tutto il peggio di sé, dalla straordinaria capacità di sfornare innovazioni, all'inquietante concentrazione di ricchezza e di diseguaglianze sociali. Non è mai stata soltanto un fenomeno di Borsa. La febbre speculativa sui bulbi dei tulipani olandesi creò fortune e poi fallimenti ma non lasciò nulla alla società di quei tempi. La New Economy invece ha cambiato per sempre — e a una velocità spettacolare — il nostro stile di vita, il nostro modo di informarci, di lavorare, di comprare, di risparmiare, persino di fare politica. Il triangolo formato da computer, cellulare e Internet definisce l'universo in cui oggi abitiamo. Basta tornare indietro di una dozzina d'anni e questa particolare combinazione di tecnologie esisteva solo nella mente di pochi visionari, era sconosciuta alla maggior parte del mondo. Oggi la posta elettronica è indispensabile. Dal presidente della multinazionale alla segretaria di una piccola azienda di provincia, non saper usare l'e-mail è come essere analfabeti. Dalla sua invenzione il telefono ci mise cinquant'anni a invadere tutte le case del mondo, l'e-mail c'è riuscita in cinque. Secondo l'ultimo «Economist» in Gran Bretagna — il paese con la più alta diffusione pro capite della stampa scritta — le giovani generazioni ormai assorbono informazioni solo da Internet. Il motore di ricerca Google consente a qualunque cittadino di reperire in pochi secondi su Internet una massa di informazioni che dieci anni fa avrebbero messo a dura prova la Cia. Negli Stati Uniti sono scomparsi i biglietti aerei, il volo si prenota online e ci si presenta all'aeroporto con la carta di credito: le tariffe aeree non sono mai state così vantaggiose per il consumatore. È un esempio dei risparmi di carta e di burocrazia che l'uso universale di Internet sta diffondendo. Dalla New Economy è influenzata la nostra democrazia. Il sito www.moveon.org ha raccolto 700.000 dollari in 48 ore per mandare in onda un celebre spot pacifista sulle grandi reti televisive. Altrettanto rapidamente i suoi seguaci hanno saturato di 400.



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