Sei bella come sei (2015) by Clio Zammatteo

Sei bella come sei (2015) by Clio Zammatteo

autore:Clio Zammatteo [Zammatteo, Clio]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2015-12-22T23:00:00+00:00


Capitolo 12

Il mio malumore peggiora quando arrivo nel mezzo del nulla a Bushwick, a notte fonda.

La temperatura è calata parecchio e in giro non c’è anima viva. Il vento ulula tra gli alberi e l’unico rumore che si sente è quello delle mie scarpe che scricchiolano sulla ghiaia del cortile. Ci manca solo che all’improvviso qualcuno mi assalga da dietro e mi addormenti con un fazzoletto intriso di narcotico.

“Ho guardato troppi telefilm polizieschi. Decisamente.” Mi stringo nel cappotto e spingo con forza il portone d’ingresso, un brivido di paura mi corre lungo la schiena, e per poco non mi viene una crisi isterica: l’ascensore è ancora fuori uso! Faccio i cinque piani, sperando che mi servano almeno per smaltire la rabbia. E invece a ogni scalino nella mia mente si fa sempre più vivida l’immagine di Giorgia che si scatena, sensuale, in mezzo alla pista, a ritmo di quella musica martellante, come in trance. Con David.

Io sarei riuscita a ballare così, con disinvoltura e con un vestito inguinale come quello, solo sotto l’effetto di droghe pesanti.

Arrivo in cima alle scale quando dal 5B esce Claudio, con la maglietta di Flash e i pantaloncini corti.

«Già a casa? Ti sei divertita molto con Dane…» dice sghignazzando.

«Non è serata, Midolo.» Frugo nella borsa in cerca delle chiavi, facendo il possibile per ignorare lui che se ne sta lì a guardarmi appoggiato alla porta.

Ma perché non tormenta le altre sue donne, invece di stare addosso a me?

«Ehi, scherzavo.» La sua voce mi coglie di sorpresa, alle spalle. Mi prende delicatamente un braccio per farmi voltare, mi scruta a fondo come se volesse leggere nel mio sguardo il motivo del mio malumore. «Stai bene?» Lo guardo storto, a lungo, aspettandomi un’altra battuta stupida delle sue. Invece la sua espressione è terribilmente seria. Stare bene? Giorgia probabilmente deve ancora accorgersi che me ne sono andata dal locale. «No, non sto bene per niente. E ora scusami…» Infilo le chiavi nella toppa, pregustandomi solo doccia e pigiama.

«Te la butto lì… Ma una pizza da me adesso sarebbe una cazzata?» Mi giro, sorpresa. Claudio Midolo mi ha appena invitata a casa sua? In piena notte?

«Mi stai chiedendo un consiglio?

Dipende… Se sei intollerante, anche mai direi!» Lui scrolla le spalle. «Ti devo formalizzare l’invito in carta bollata?

Dai, che ho la tv al plasma e Michael è al McGuire’s…» La proposta è allettante: non ho mangiato ancora nulla stasera e da quando sono a New York non mi è mai capitato di guardare la televisione, visto che un mega schermo non è in cima alla lista della spesa. Ma passare la serata con Claudio sarà una buona idea?

Deve aver letto perplessità sul mio volto, perché continua. «Dai, che programmi hai? Disegnare cuori con scritto Dane sul tuo diario?» Alzando gli occhi al cielo, mi avvio verso casa. «Oh, basta!» Che stupida a essermi fatta anche solo sfiorare dal pensiero di andare da lui!

«Be’, se cambi idea sai dove trovarmi» mormora, sarcastico.

«Nei tuoi sogni» borbotto sottovoce, accendendo la luce dell’ingresso. Sto



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