smith ali - Inverno by Ali Smith

smith ali - Inverno by Ali Smith

autore:Ali Smith [Smith, Ali]
La lingua: eng
Format: epub
pubblicato: 2019-09-25T22:00:00+00:00


Un piovoso mercoledì di aprile del 2003 Art e sua madre sono seduti in prima fila nella chiesa in cui si sta celebrando il funerale del nonno di Art. C’è un discreto numero di persone, secondo sua madre, sebbene dietro di loro la chiesa sia semivuota.

Un tizio dell’impresa di pompe funebri si ferma alla loro panca: sta accompagnando una signora in prima fila. La signora si siede accanto a loro.

Artie, gli dice la donna.

Ciao, dice lui.

Soph, dice lei alla madre di Art.

La madre di Art fa un cenno con la testa ma non la guarda.

Deve essere un’amica della madre quando abitava qui, qualcuno che evidentemente l’ha conosciuto quando era piccolo.

Quando la madre di Art si alza per prendere la comunione Iris si appoggia allo schienale della panca e guarda Art con un grosso sorriso triste. Ha un’aria piuttosto moderna, per essere anziana. Ha la giacca a vento. Indossa un parka. Il parka è scuro, quindi rispettoso dell’occasione, anche se sotto porta un tailleur pantalone di un bianco brillante. Alla fine del funerale si ferma sulla soglia della chiesa accanto alla madre di Art e tante persone le stringono la mano come se la conoscessero. Di tanto in tanto qualcuno fra quelli che fanno le condoglianze la saluta con particolare affetto, l’abbraccia perfino. Nessuno abbraccia lui o sua madre in quel modo; evidentemente questa persona è più legata al posto e a suo nonno, mentre lui non conosce nessuno dei presenti. Suo nonno stesso l’ha visto molto poco, giusto quelle volte che hanno mangiato insieme in qualche albergo di Londra quando tornava a casa dal collegio e suo nonno capitava in città. Ci sono delle foto di lui quando era ancora troppo piccolo per andare a scuola e veniva a stare qui con il nonno mentre sua madre era via per lavoro.

Vestiti bagnati messi ad asciugare davanti a un caminetto, risponde mentre sono in macchina diretti a nord per il funerale, quando sua madre gli chiede cosa ricorda di quel periodo. Da quei vestiti saliva il vapore e lui ci disegnava sopra, sulla finestra: una strada, case, un parco, macchine, persone sulla strada, un cane, un cane davvero bello.

Sua madre fa un verso triste che è anche una risata.

Io ho speso una barca di soldi per far mettere i termosifoni, dice la madre, e lui cosa faceva? Non li accendeva mai. Anche quando gli ho detto che le bollette le avrei pagate io. Una stufetta elettrica in soggiorno. Una stufetta a gas in cucina.

È l’unico nonno che ho avuto modo di conoscere, e ora non potrò più conoscerne altri, dice Art.

Be’, la vita e il tempo sono fatti così, dice la madre.

Raccontami qualcosa che ricordi di lui di quando eri piccola, dice Art.

No, risponde la madre.

Art aggrotta la fronte. Si appoggia allo schienale.

La madre fa un sospiro rumoroso. Poi dice:

Ricordo che una volta passeggiavo con lui in centro. Cosa piuttosto rara, perché lui era sempre in ufficio e non facevamo mai niente insieme nei giorni feriali, a parte quando eravamo in vacanza, le prime due settimane di luglio.



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