Sonny Liston by Maurizio Ruggeri

autore:Maurizio Ruggeri [Ruggeri, Maurizio]
La lingua: eng
Format: epub
Tags: Sonny Liston; Cassius Clay; Miami; Round
editore: Minerva Edizioni
pubblicato: 2019-01-14T09:25:07+00:00

Terzo round, a favore di Clay

Liston torna distrattamente al centro del ring. Clay è molto più rapido, non perde tempo e lo coglie di sorpresa centrandolo almeno sette volte di seguito: apre con tre diretti sinistri e poi fa partire una combinazione fulminea che arriva sul volto di Liston come un secchio d’acqua gelata di prima mattina. Per la prima volta il campione è in chiara difficoltà, sovrastato dallo sfidante che lo costringe a piegarsi in avanti per difendersi. Non sono pugni pesanti, ma tagliano come lame affilate.

«And Liston is cut underneath his left eyes!» Liston è ferito sotto il suo occhio sinistro!, urla il telecronista della Tnt, la Theatre Network Television che trasmetteva l’incontro diffuso negli altri stati d’America e in Europa.

Nell’intervallo tra la seconda e la terza ripresa il telecronista ha annunciato che Liston ha trent’anni e viene da Denver, Colorado. Da quel poco che se ne sa è nato a Pine Bluff, Arkansas. Di anni ne ha almeno trentadue, se dobbiamo credere a quello che sostiene, ma ora, così ferito, ne dimostra dieci di più.

Dunque, il terzo round del mondiale di Miami si apre con questa sorpresa: Clay è riuscito a sorprendere il campione appena alzatosi dallo sgabello con una serie fulminea di jab sinistri, che prima gli ha aperto lo zigomo sinistro e poi lo ha frastornato con altre combinazioni veloci dall’alto in basso.

Liston è in difficoltà, deve difendersi da quella girandola di colpi, Clay insiste nella sua azione mettendo a segno un’altra serie fulminea che costringe l’avversario alle corde per ben due volte. Mai visto Liston battere così in ritirata! Rivedendo il filmato si può osservare come sia sorpreso dall’attacco di quella furia. Un leone che scappa davanti a una iena, una sola iena. In quei momenti deve essersi messo paura. Nessuno lo aveva bersagliato con quei colpi così rapidi, a tal punto da farlo indietreggiare proteggendosi con i guanti. Liston rincula dalle corde verso il centro del ring, ma Clay lo centra ancora duramente da distanza ravvicinata, e se il campione china la testa l’altro è pronto a dargli giù alternando i montanti con i colpi dall’alto. Non sono colpi da ko, ma messi insieme fanno male. A questo punto verrebbe da chiedersi: ma se veramente l’incontro fosse stato combinato, perché Liston scelse di farsi ferire in quel modo? Non sarebbe potuto forse andar giù prima?

Reagendo di rabbia alla furia di Clay, il campione in carica cerca di salvare il round rincorrendo lo sfidante per tutto il minuto che resta al suono della campana. Ma Liston è a corto di fiato, arriva sempre sbilanciato per un bersaglio in continuo movimento; ha anche la possibilità di chiuderlo all’angolo, ma non riesce a portare uno dei suoi micidiali colpi da ko. Perché? In quei momenti, almeno due, Clay non è forse scoperto?

Gli ultimi cinquanta secondi del round Liston prova ad andarci giù duro: se l’incontro è combinato, in questi momenti il campione sta recitando la parte con insuperata padronanza del mestiere.

Nonostante la ripresa sia in favore

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