Spiriti, santi ed eroi. Storie popolari irlandesi by AA.VV

Spiriti, santi ed eroi. Storie popolari irlandesi by AA.VV

autore:AA.VV. [AA.VV.]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Feltrinelli
pubblicato: 2022-10-26T22:00:00+00:00


William Carleton, Traits and Stories of the Irish Peasantry, William Curry, Dublin 1830.

Oisin a Tir na n-Og

A Tir na n-Og (ovvero la Terra della Giovinezza) c’era sul trono un re che per molti anni era riuscito a difendere la corona contro tutti i pretendenti; la legge del regno, infatti, prevedeva che ogni settimo anno i campioni e gli uomini migliori del paese dovessero sfidarsi in una corsa per conquistare la carica di re.

Una volta ogni sette anni, si incontravano tutti davanti al palazzo e correvano fino alla cima di una collina a due miglia di distanza. In cima alla collina c’era un seggio reale e l’uomo che per primo ci si fosse seduto sarebbe diventato re di Tir na n-Og per i sette anni successivi. Il re, che regnava da tantissimo tempo, cominciò a farsi prendere dall’ansia; aveva paura che qualcuno riuscisse a sedersi sul seggio prima di lui e gli strappasse la corona dalla testa. E così un giorno convocò il suo druido e gli chiese: “Quanto a lungo ancora resterò seduto sul seggio reale a regnare su queste terre? Ci sarà mai un uomo in grado di sedervisi prima di me e strapparmi la corona dalla testa?”.

“Il trono e la corona, li manterrete per sempre,” disse il druido, “a meno che non ve li porti via vostro genero.”

Il re non aveva figli, solo una figlia, la più bella donna di Tir na n-Og, e nell’isola di Erin o in qualsiasi altro regno del mondo non se ne poteva trovare pari.9 Quando il re sentì le parole del druido, disse: “Non ci sarà nessun genero, perché ridurrò mia figlia in maniera tale che nessun uomo vorrà mai sposarla”.

Prese perciò un bastone magico da druido e convocò la figlia; dopo di che le diede un colpetto con il bastone e le fece spuntare una testa di maiale al posto della sua. A quel punto la mandò via nelle sue stanze del castello e, voltandosi verso il druido, disse: “Non c’è uomo che vorrà sposarla adesso”.

Quando il druido vide la faccia della principessa con la testa di maiale che il padre le aveva fatto crescere, si dispiacque molto di aver dato al re quell’informazione; e dopo un po’ andò a trovare la principessa.

“Resterò così per sempre?” chiese quella al druido.

“Sì,” disse lui, “fino a quando non sposerete uno dei figli di Finn McCool a Erin. Se sposerete uno dei figli di Finn, sarete libera da quella sconcezza che vi ritrovate in faccia, e vi saranno restituiti la vostra vecchia testa e il viso.”

Non appena la figlia del re ne venne a conoscenza, fu presa dall’impazienza e non trovò pace fino a quando non lasciò Tir na n-Og per venire a Erin. Si informò e venne a sapere che a quel tempo Finn e i feniani di Erin vivevano sulla collina di Knock an Ar, e così senza indugio si mise in marcia e restò lì a vivere per un po’. Quando vide Oisin, le piacque, e una volta scoperto che era uno dei figli di Finn McCool, cercò di entrare nelle sue grazie e di stargli sempre intorno.



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