Sulle origini della vita, del significato e dell'universo by Sean Carroll

autore:Sean Carroll [Carroll, Sean]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Einaudi
pubblicato: 2021-07-01T12:00:00+00:00

1. Erwin Schrödinger, Che cos’è la vita?, trad. di Mario Ageno, Adelphi, Milano 2001, p. 120.

Capitolo trentesimo

Incanalare l’energia

Vale la pena di dare un’occhiata a come tutto questo grandioso teorizzare della fisica funziona all’atto pratico, dal punto di vista biologico.

La batteria di base della vita sulla Terra è una molecola chiamata adenosintrifosfato (ATP). Uso la parola «batteria» in senso lato, nel senso di qualcosa che immagazzina energia libera per un uso successivo. Possiamo pensare all’ATP come a una molla compressa, pronta a liberarsi quando viene lasciata andare e a cedere la sua energia facendo qualcosa di utile (si spera). Ed è utile eccome: l’energia libera immagazzinata nell’ATP si usa per la contrazione muscolare, per trasportare molecole e cellule attraverso il corpo, per sintetizzare DNA, RNA e proteine, per inviare segnali attraverso le cellule nervose e per altre funzioni biochimiche vitali. L’ATP svolge un ruolo cruciale nel permettere a un organismo di muoversi e mantenersi, quelle che Schrödinger metteva in evidenza come caratteristiche distintive della vita.

Il rilascio di energia da parte dell’ATP avviene tipicamente in presenza di acqua (H2O). Uno dei tre fosfati – i gruppi con un atomo di fosforo (P) circondato da atomi di ossigeno (O), sulla sinistra nel diagramma – si separa dall’ATP, che diventa cosí adenosindifosfato (ADP). Il fosfato si unisce quindi con un atomo di idrogeno proveniente da una vicina molecola d’acqua, mentre l’OH rimanente si combina con l’ADP.

L’energia totale in questi composti finali è inferiore a quella della molecola ATP di partenza; il processo rilascia cosí sia energia libera (che può compiere qualche utile lavoro biochimico) che energia disordinata (calore). La buona notizia è che l’ATP è una batteria ricaricabile; il corpo usa cioè una fonte di energia esterna, come la luce solare o lo zucchero, per riconvertire il fosfato e l’ADP in acqua e ATP, che è quindi pronta per ricominciare a compiere lavoro.

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