Top secret, Bari 2 dicembre 1943 by Francesco Morra

autore:Francesco Morra [Morra, Francesco]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Saggistica
ISBN: 9788869440410
editore: Castelvecchi
pubblicato: 2014-10-29T04:00:00+00:00

IV.

IL BARI REPORT

Alcuni dettagli degli eventi sono e probabilmente rimarranno oscuri.

Dalla relazione d’inchiesta del Bari Report

Le domande della commissione d’inchiesta

Eisenhower ha dunque deciso di istituire una commissione d’inchiesta sui fatti di Bari. I lavori hanno inizio il 2 gennaio 1944. A presiedere la commissione il generale inglese Chichester-Constable, affiancato da altri undici membri, tra britannici e americani. Da segnalare, tra i membri del board della commissione, la presenza del colonnello americano Shadle, del dipartimento «guerra chimica» del quartier generale alleato, oltre al già citato tenente colonnello medico Alexander.

Compito della commissione d’inchiesta è «investigare e stendere una relazione sui motivi per i quali si è avuto un considerevole numero di vittime da gas a Bari, Italia, a seguito del raid aereo sul porto del 2 dicembre»98.

Inoltre, la commissione avrebbe dovuto indicare quali lezioni trarre dall’incidente e quali misure porre in essere in futuro per evitare il ripetersi di simili incidenti.

Cinque le domande fondamentali alle quali la commissione doveva dare risposta:

1) Perché c’era una consegna di gas a Bari?

2) Per conto di quale autorità è stato effettuato il carico?

3) Fino a che punto le autorità militari e navali responsabili erano consapevoli della presenza del cargo?

4) Quali gli effetti sulle singole persone in relazione al loro livello di contaminazione?

5) Quali metodi di decontaminazione sono stati usati e con quale efficacia99?

La commissione lavora per circa due mesi consegnando il rapporto finale a metà marzo del 1944. Il rapporto finale consta di nove pagine più una serie essenziale di allegati, in particolar modo singole relazioni, che costituiscono le fondamenta sulle quali è basato il Report finale.

Un lavoro difficile e complesso, e con alcuni punti alla fine non definitivamente chiariti, come la stessa commissione ammette nell’introduzione al rapporto:

Alcuni dettagli degli eventi sono e probabilmente rimarranno oscuri ma noi siamo dell’opinione che non vi sia alcuna utilità nel ritardare questo rapporto, per esaminare vari testimoni i quali ora sono ampiamente sparpagliati, nella speranza di chiarificare queste incertezze100.

Lo stock di riserva

In una minuta datata 17 ottobre 1943 inviata dall’Afhq, dall’Assistent Chief of Staff G-3, (Divisione Operazioni e pianificazione, N.d.A.) al G-4 (Divisione Logistica, N.d.A.), assistente capo al quartier generale, veniva riportata la seguente misura operativa per quanto riguardava lo stock di armi chimiche:

Costituire progressivamente nei prossimi tre mesi uno stock di riserva di armi chimiche sul territorio italiano equivalente a 15 giorni di rifornimento, da completarsi entro il primo febbraio. Da quel momento in poi conformarsi alla misure politiche di rifornimento di munizioni in vigore a quella data.

Il 29 ottobre la Forza Aerea del Naasc (Northwest African Air Service Command) richiedeva al comandante in capo delle forze alleate (all’attenzione del G-4, Logistica) la necessità di 5.500 tonnellate di bombe per l’Italia per il periodo 23 novembre – 2 dicembre.

In un telegramma del 10 novembre 1943 il quartier generale alleato impartiva istruzioni di caricare la John Harvey con 5.500 tonnellate di bombe per le forze aeree americane, oltre a 720 tonnellate di rifornimenti con destinazione Bari. Le istruzioni di includere tra le 5.500 tonnellate di bombe aeree anche le

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